Quando Stan Lee ha regalato al mondo il sogno dei supereroi
Ha mosso i primi passi che era appena un adolescente trasformando una casa editrice in un impero
Stan Lee era convinto che “anche solo una persona può fare la differenza” ed è proprio così, soprattutto nel suo caso. Associato al variopinto mondo della Marvel, che ancora oggi regala incredibili storie, Stan Lee ha sempre sognato di diventare uno scrittore, ma il destino aveva in serbo molto altro per lui. Quest’oggi – 28 dicembre 2021 – avrebbe compiuto gli anni. Un uomo dalla fervida immaginazione e dalla voglia di continuare a raccontare storie. Stan Lee, all’anagrafe Stanley Martin Lieber, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dei fumetti che era appena un ragazzino, ignaro che quella sarebbe diventata presto casa sua.
Stan Lee, l’uomo che ha fatto la differenza in casa Marvel
“Finché mi diverto, non sento il bisogno di andare in pensione”, ripeteva Stan Lee, che è rimasto attivo nel mondo Marvel fino al giorno in cui se n’è andato. Impossibile dimenticare tutti i supereroi nati anche grazie al suo contributo così come tutti i preziosi cameo che l’hanno visto al cinema, spesso in compagnia della moglie Joan. Il primissimo cameo risale al 1989 nel film Processo all’incredibile Hulk. Da quel momento ha partecipato a tantissimi film come Spider-Man (la prima trilogia), I Fantastici 4, Iron Man, Captain America, Guardiani della galassia e i film degli Avengers. L’ultima apparizione è stata infatti in Avengers: Endgame.
A detta di Stan Lee, sono soltanto cinque le storie migliori che abbia mai realizzato nel corso del tempo. Tra queste vi sono The Amazing Spider-Man, Daredevil, i Fantastici Quattro, Silver Sulfer e The Mighty Thor. E invece dei personaggi che ha inventato di suo pugno non si possono dimenticare Ant-Man, Captain Marvel, Sharon Carter, Cavaliere Nero, Dottor Strange, Dottor Octopus, Electro, Nick Fury, Groot, Agatha Harkness (di WandaVision), il verdissimo Hulk, Iron Man, Mysterio, Occhio di Falco, She-Hulk (che avrà una serie tutta sua), Thor e Vedova Nera.
La gavetta di Stan Lee e i sacrifici che l’hanno portato al successo
Prima di diventare l’affermato fumettista che conosciamo oggi, Stan Lee ha mosso i primi passi nella redazione della Timely Comics. All’epoca l’editore Martin Goodman si accorse del suo talento e lo spronò ad approfondire, tanto che entro breve tempo divenne direttore editoriale della casa editrice. Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale mise in pausa la sua attività e gli anni ’50 non furono molto clementi con il mondo dei comics. E, proprio quando Stan Lee aveva valutato l’idea di gettare la spugna seguendo la vocazione di scrittore anziché fumettista, Martin Goodman decise di seguire l’esempio della DC Comics, che nel frattempo stava accumulando la propria fama. E lo incitò a realizzare nuovi supereroi.
Stan Lee chiese aiuto a Jack Kirby e Steve Ditko e inventò dei supereroi con problemi da affrontare, con vulnerabilità da approfondire, rendendoli più vicini ai lettori. Del resto, egli sosteneva: “Se non fosse stato per il suo tallone, oggi Achille sarebbe un perfetto sconosciuto“. Nacquero icone della Marvel in quel periodo come Spider-Man, Daredevil, Fantastici Quattro e gli X-Men. La Timely Comics diventò Marvel Comics e il cuore pulsante della produzione fu proprio Stan Lee e la sua immaginazione. Fu così che nacque l’universo dei supereroi che ancora oggi arricchiscono la pop culture e di cui saremo sempre grati a Stan Lee.
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