Da lunedì 3 gennaio Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia torneranno in zona gialla. Si aggiungono alle regioni che lo erano già questa settimana – Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria – e alle provincie autonome di Trento e quella di Bolzano. La recrudescenza del virus è innegabile. Il bollettino Covid delle ultime 24 ore per l’Italia indica un’incidenza settimanale a livello nazionale a 783 casi per 100.000 abitanti. L’indice Rt del contagio è a 1,18. Nuove regole probabilmente arriveranno entro la prima settimana del 2022, forse già mercoledì prossimo 5 gennaio. Il Consiglio dei ministri dovrebbe varare l’estensione del Super Green pass per lavorare. Niente più tampone, quindi: o Green Pass rafforzato o non si entra sul posto di lavoro. Al momento è ancora un’ipotesi, ma dal 10 gennaio entrerà in vigore il ‘quasi lockdown‘ per i non vaccinati. Perché il certificato verde rafforzato sarà obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali.

Campania, De Luca attacca il Governo

Il fronte del ‘no’ al Super Pass per tutti i lavoratori, in primis Lega e M5S si riduce sempre di più. A chiederlo a gran voce sono i Presidente di Regione, che tornano alla carica. “Le misure introdotte finora dal Governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso“, attacca il presidente campano, Vincenzo De Luca. Mentre il governatore ligure Giovanni Toti va oltre e chiede l’obbligo vaccinale. “Per me si può fare domani mattina – dice – semplificherebbe la vita e le regole per tante persone: qui posso entrare-lì non posso entrare, punto fine“.

Covid, variante Omicron e vaccini

Nuove regole, intanto, per la quarantena Covid. Dopo il via libera dal Governo, il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, ha firmato la circolare. “I primi dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron“, si legge, “suggeriscono che sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione“. Così come ridurrebbe l’efficacia “della trasmissione e della malattia sintomatica. Soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 3 mesi. La terza dose riporterebbe tuttavia l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta, conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave“.

Isolamento e dose booster

Per quanto riguarda il capitolo ‘Quarantena e sue modalità alternative‘, il documento di Rezza distingue fra “contatti stretti (ad alto rischio)” e “contatti a basso rischio“. Fra i contatti ad alto rischio si differenziano 4 gruppi. Poi c’è il capitolo ‘Isolamento‘, relativo alle persone positive al Covid. “Quanto ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster, o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni – si legge – l’isolamento può essere ridotto da 10 a 7 giorni.” Purché i medesimi “siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni, e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo“.

In tilt il tracciamento, i tamponi a quota un milione al giorno

LEGGI ANCHE:  Flurona, primo caso in Israele: Covid e influenza insieme