Messaggio di fine anno, Mattarella: “Nutro fiducia. L’Italia crescerà”
L'ultimo saluto da Presidente e il ringraziamento per chi si è vaccinato, per il papa. Fortissimo l'incitamento ai giovani
Fiducia e speranza. Questo ha trasmesso il presiedente Sergio Mattarella nel discorso di congedo del suo settennato, vissuto come ha spiegato lui stesso con “molto coinvolgimento e anche con un po’ di emozione“. Sentimenti – espressi anche quando in passato ha ribadito la sua volontà di non ricandidarsi, – che “sono accresciuti dal fatto che, tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente“. E come tale ha ripercorso quel cammino – “fatto insieme in questi anni” – e per cui nutre fiducia. “L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei“.
#Mattarella: Se guardo al cammino che abbiamo fatto insieme in questi sette anni nutro fiducia. L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei.
Buon anno a tutti voi!
E alla nostra #Italia! pic.twitter.com/mWIMipZdGu— Quirinale (@Quirinale) December 31, 2021
Mattarella: “I vaccini hanno salvato migliaia di vite”.
Molti i passaggi tra il saluto e il messaggio finale di fiducia. In primis quello sulla situazione sanitaria del Paese a causa della pandemia. “I vaccini hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto la pericolosità della malattia“. Mattarella ringrazia il personale sanitario e riconosce “i meriti di chi, fidandosi della scienza e delle istituzioni, ha adottato le precauzioni raccomandate. E ha scelto di vaccinarsi: la quasi totalità degli italiani, che voglio, ancora una volta, ringraziare per la maturità e per il senso di responsabilità dimostrati“. Poi il rimando ai vaccini, consegnati molto prima di quanto si potesse sperare, e che rappresentano un’opportunità. “Sprecarla è anche un’offesa a chi non l’ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla.”
Opportunità che va colta anche per rispetto delle vittime che lo stesso Capo dello Stato ha voluto ricordare ancora una volta. “Ricordo la sensazione di impotenza e disperazione che respiravamo nei primi mesi della pandemia di fronte alle scene drammatiche delle vittime del virus. Alle bare trasportate dai mezzi militari. Al lungo, necessario confinamento di tutti in casa. Alle scuole, agli uffici, ai negozi chiusi. Agli ospedali al collasso. Cosa avremmo dato, in quei giorni, per avere il vaccino?“.
Il ruolo del Capo dello Stato
Nell’ultimo messaggio di quindici minuti, fatto in piedi, il Presidente ha ringraziato dopo i medici anche gli italiani: “Avete mostrato il vostro volto migliore. Ed io, anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentito solo. E ho cercato di trasmettere un sentimento di fiducia e di gratitudine a chi era in prima linea. Ai sindaci e alle loro comunità. Ai presidenti di Regione, a quanti hanno incessantemente lavorato nei territori, accanto alle persone. Il volto reale di una Repubblica unita e solidale. È il patriottismo concretamente espresso nella vita della Repubblica“.
E poi il magistero del Papa e il suo ruolo in Europa. Senza dimenticare la fiducia nei mezzi di un Paese che è ripartito: “Le condizioni economiche hanno visto un recupero oltre le aspettative, accompagnato da una ripresa della vita sociale”. Con il richiamo all’ “unità istituzionale e unità morale” definite come le due espressioni di quel che ci tiene insieme.
Nel messaggio di Mattarella l’identikit del suo successore
Ribadendo il compito di – “rappresentare l’unità nazionale”. Su cui dice: “Questo compito – che ho cercato di assolvere con impegno – è stato facilitato dalla coscienza del legame, essenziale in democrazia, che esiste tra istituzioni e società; e che la nostra Costituzione disegna in modo così puntuale. Questo legame va continuamente rinsaldato dall’azione responsabile, dalla lealtà di chi si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico, a tutti i livelli. Ma non potrebbe resistere senza il sostegno proveniente dai cittadini“.
Disegna anche una sorta di identikit del suo successore, di quel che dovrà fare: “Credo che ciascun Presidente della Repubblica, all’atto della sua elezione, avverta due esigenze di fondo: spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno”. Infine da costituzionalista non ha potuto che sottolineare il potere della Costituzione stessa: “E poi salvaguardare ruolo, poteri e prerogative dell’istituzione che riceve dal suo predecessore e che – esercitandoli pienamente fino all’ultimo giorno del suo mandato – deve trasmettere integri al suo successore“.
Il commovente appello ai giovani: “prendetevi il vostro futuro”
“I giovani sono portatori della loro originalità, della loro libertà. Sono diversi da chi li ha preceduti. E chiedono che il testimone non venga negato alle loro mani. Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società“. E come commiato del suo settennato Mattarella sceglie la bellissima lettera che il professore siciliano Pietro Carmina, una delle vittime del recente crollo di Ravanusa, scrisse ai suoi studenti. Anche per ringraziare i docenti italiani del loro operato quotidiano.
#Mattarella: Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro #futuro perché soltanto così lo donerete alla società pic.twitter.com/VNJPSvBtSW
— Quirinale (@Quirinale) December 31, 2021
“Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori, ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordete la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di non rischia per non sbagliare”.
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