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Covid, un milione di positivi. Altre 4 regioni in zona gialla

Da domani Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia vanno ad aggiungersi alle 7 regioni e provincie autonome che hanno abbandonato la zona bianca

Da domani 3 gennaio altre 4 regioni italiane passeranno alla zona gialla per il rischio Covid. Si tratta di Lazio, Lombardia, Sicilia e Piemonte. In tutto saranno 11 i territori non più in zona bianca. Complessivamente a oggi sono oltre un milione gli italiani positivi al Covid, con la pressione sugli ospedali che continua a crescere. Per il 5 gennaio, inoltre, si attende una nuova stretta. Il Consiglio dei ministri dovrebbe varare l’allargamento dell’obbligo di Super Green Pass a tutti i lavoratori. Per la scuola si fa strada l’ipotesi della Didattica a distanza (Dad) solo per i non vaccinati, quando ci siano 2 positivi in classe.

La quarantena e la soglia dei 4 mesi

Niente quarantena, ma solo auto-sorveglianza per i soggetti asintomatici che abbiano avuto contati con un positivo. Purché abbiano ricevuto la terza dose del vaccino. Oppure che abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 4 mesi precedenti, o siano guariti dal Covid (nei 4 mesi precedenti). Si dovrà osservare però l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 per almeno 10 giorni. Il periodo di auto-sorveglianza termina al quinto giorno. Chi è vaccinato da oltre 4 mesi, se asintomatico, in questi casi dovrà fare una quarantena di 5 giorni. Nessuna modifica per chi non è vaccinato: la quarantena resta a 10 giorni.

Mascherina FFP2 Covid

Mezza Italia in zona gialla

Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia si aggiungono alla lista delle regioni in zona gialla anti Covid. Già lo sono Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento. Il passaggio progressivo di vari territori al giallo significa che i contagi ricominciano a pesare sui numeri dei ricoveri. E sull’occupazione delle terapie intensive, in tutta Italia. In certi casi si considera tutto questo un preludio alla zona arancione. Gli ultimi decreti hanno annullato di fatto le vecchie differenze fra zona bianca e zona gialla. In entrambe la mascherina è obbligatoria all’aperto, ma non ci sono limitazioni agli spostamenti. Tutte le attività restano aperte. Valgono in generale le regole sul certificato verde e su quello rafforzato.

Green Pass Covid ai lavoratori

Potrebbe approdare in Cdm il 5 gennaio il decreto che prevede l’obbligo del Super Green pass a tutti i lavoratori, che durerà 6 mesi. Alcune forze politiche, in particolare Lega e M5s, sono però contrarie. Il tema resta aperto. E se anche i primi nodi si scioglieranno il 5, qualsiasi provvedimento di questo tipo entrerà in vigore non prima di febbraio. Il 6 gennaio riparte la Serie A di calcio: la capienza massima degli stadi sarà consentita al 50%. Stesso discorso per tutti gli impianti sportivi all’aperto come i palazzetti. Per quelli al chiuso la capienza massima deve essere al 35%.

Mascherine FFP2, prezzi calmierati

Il Commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, d’intesa con il ministro della Salute, siglerà nel mese di gennaio un protocollo su Covid con farmacie e rivenditori autorizzati. Obiettivo: calmierare il prezzo delle mascherine FFP2 fino al 31 marzo. Il Governo monitorerà l’andamento dei prezzi, che potrebbero aggirarsi tra i 50 centesimi e un euro.

Covid Donna Mascherina
Useremo sempre meno la mascherina chirurgica e sempre più la FFP2

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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