Il binomio Ferrari-Michael Schumacher è una certezza riconosciuta in tutto il mondo ancora oggi, a distanza di anni, nonostante il dramma, nonostante l’assenza, nonostante il mistero. Michael Schumacher è Ferrari, è Formula 1, è leggenda; un campione conosciuto in tutto il mondo, non solo dagli appassionati delle monoposto, ma da chiunque. Ad oggi si può, senza dubbio, definire uno dei più grandi piloti nella storia della F1, con 7 mondiali vinti di cui cinque con la ‘Rossa‘; la gratitudine dei tifosi ferraristi è e resta immensa, perché Schumi è stato in grado di riportare Maranello in cima alla classifica mondiale.
Un recordman che sulla pista da corsa ha segnato la storia, non solo dei campionati di cui è stato protagonista, ma della Formula 1 in generale; e, forse per un beffardo scherzo del destino, è stata proprio una pista (da scii) a cambiare per sempre la sua vita. Lui che sulle monoposto faceva ‘fumare’ il contachilometri, lui che sull’asfalto rovente faceva scintille, il 29 dicembre del 2013 cade su una pista da scii procurandosi una gravissima lesione celebrare. Michael Schumacher si trova a Meribel, con il figlio Mick e un gruppo di amici, quando, in quelle piste che conosce a memoria, alle ore 11.07 il fato presenta il suo drammatico responso. Ma non è nella tragedia che ci piace ricordare e celebrare un uomo che, ancora oggi, nonostante il mistero sulle attuali condizioni di salute, lotta con la grinta che, dopotutto, si addice solo ad un vero campione.
We’re all with you, Michael.
Today and all days ❤️ #essereFerrari 🔴 @schumacher pic.twitter.com/Chmy53QzFc
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) January 3, 2022
Michael Schumacher il fuoriclasse
Il 3 gennaio 1969 nasce a Hürt Hermülheim in Germania Michael Schumacher; l’uomo che diventerà ben presto, non solo ‘un’ talento, ma ‘il‘ talento della Formula 1. Debutta in F1 nel 1991 con la Jordan motorizzata Ford, in occasione del gran premio del Belgio; Eddie Jordan capisce subito di aver trovato un fuoriclasse, ma a fare il primo contratto ‘blasonato’ al 22enne Schumi è Flavio Briatore. Michael corre con la Benetton al GP di Monza e nel 1992 ottiene il terzo posto nel mondiale piloti. Si impone sulle piste accanto ai grandi della Formula 1 e nel 1994 Michael Schumacher ed Ayrton Senna si giocano il mondiale; ma la tragedia di Imola, nella quale il pilota brasiliano perde la vita, concederà a Michael una vittoria di plausi ma anche di tristezza. Nella stagione seguente Michael ottiene 9 vittorie, 4 pole position e complessivamente 102 punti contro i 69 del diretto rivale Damon Hill e conquista il secondo titolo iridato con la Benetton.
Ma nel 1996 prende vita quel binomio tanto celebrato: Schumacher-Ferrari. Bisogno aspettare il 2000 per raccogliere le glorie, ma i tifosi sanno aspettare e la scuderia di Maranello anche; dopo una stagione sorprendente Michael Schumacher e la Ferrari salgono sul gradino più alto del podio battendo Mika Hakkinen, campione dei due anni precedenti. La vittoria arriva anche nel 2001 con la conquista del titolo a 4 gare dalla conclusiva; nel 2002, la Ferrari F2002 si dimostra essere, praticamente, una delle vetture più potenti mai costruite e Michael batte ogni record immaginabile, ottenendo il quinto titolo mondiale già all’undicesima gara al GP di Francia. Schumi è diventato un mito; acclamato dai tifosi, apprezzato dagli esperti, conosciuto da tutti. Si definiscono i contorni di una leggenda fonte di ispirazione per i giovani piloti e degno di stima da parte dei campioni che lo hanno preceduto.
La storia di un campione
Il 2003 e il 2004 sono gli anni degli ultimi due trofei mondiali per Michael Schumacher; vittorie che lo consacrano come il pilota più vittorioso di tutti i tempi. Nel 2005, nonostante la potenza del ferrarista, il titolo va a Fernando Alonso che, oltretutto diventa il più giovane campione della storia. Il 2006 è, invece, per Schumi l’anno della rimonta; nonostante, infatti, una partenza di campionato altalenante, vince a Monza. Lì, decide di annunciare il suo ritiro ufficiale dalla Formula 1, una decisione che non può che stravolgere avventori e appassionati. Il campionato è vinto da Alonso, ma nel 2006, durante l’ultima gara in Brasile, Michael Schumacher si conferma il ‘Re‘ indiscusso nella storia della Formula 1 con un meraviglioso sorpasso a colui che diventerà il suo erede in Ferrari, Kimi Räikkönen.
Una carriera fatta di record che spiazzano anche i suoi colleghi, chi come lui ha corso sulle piste e a bordo alle auto più blasonate; sette titoli mondiali (di cui gli ultimi cinque consecutivi), 91 vittorie, 68 pole, 77 giri veloci, 155 podi, 1488 i punti totali, 148 punti in un’unica stagione, 22 le triplette (pole, miglior giro e vittoria), 13 vittorie in una stagione, 17 podi in un campionato. Impossibile, dunque, non riferirsi a Michael Schumacher come una leggenda vivente che ha fatto della sua passione, una passione condivisa.
Verso la vittoria più importante
Oggi Schumi festeggia il suo 53esimo compleanno e lo fa ancora da recordman iridato al fianco di Lewis Hamilton; il portacolori della Mercedes, qualche tempo fa, ha ricordato con parole semplici ma cariche di emozione la prima volta che incontrò il suo idolo in un test del 2006: “Mi sono messo alle sue spalle una volta scesi in pista; era come se stessi giocando al computer utilizzando Michael come pilota“, quasi a descrivere il campione leggendario come un ‘eroe mitologico’ e praticamente irraggiungibile.
Ed è così che ci piace celebrare Michael Schumacher nel giorno del suo compleanno, come un eroe, l’eroe della Formula 1; il pilota in grado di regalare lacrime di gioia, abbracci di trionfo, sguardi di entusiasmo e speranza. La stessa speranza che oggi, nonostante la privacy che la famiglia preferisce mantenere sulle sue attuali condizioni di salute, vogliamo regalare a lui. Michael Schumacher ci ha fatto sognare, come avventori, come appassionati, come tifosi, come esperti e come inesperti; e quel sogno di gioia oggi va a lui. Perché ci ha concesso la gloria di un campione e come tale siamo certi che non smetterà mai di lottare per il suo Gran Premio più importante.
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