La moda vuole avvicinarsi sempre più ad un modo di lavorare sostenibile e, per realizzare questo obiettivo, ha bisogno di utilizzare materiali più eco-friendly. Il fashion system è uno dei settori più inquinanti al mondo ed è una consapevolezza che ha spinto tantissimi brand a trovare una soluzione, anche rapida. Oltre ad individuare i tessuti meno inquinanti, la moda ha avuto il forte supporto dell’innovazione tecnologica. Tantissimi brand hanno cercato una soluzione per rendere i propri prodotti più sostenibili, proponendo capi con materiale riciclato. Altri, invece, hanno scelto tessuti vegetali.

I tessuti sostenibili che aiutano la moda ad essere più green

Già nel 2021 abbiamo avuto un assaggio di moda sostenibile grazie anche a Stella McCartney. La stilista ha lanciato i primi capi al mondo realizzati con una pelle vegana ricavata dal fungo. Si chiama Mylo ed è ricavata principalmente dalla sostanza contenuta nelle radici del fungo. Stella McCartney non ha mai utilizzato pellicce o piume nella sua casa di moda.

Crediti: Stella McCartney/Instagram

Per questo lanciare i primi capi sostenibili realizzati con il Mylo è stato un grande traguardo. L’ha descritta come “una pelle di fungo lussuosamente morbida e sostenibile, realizzata con micelio infinitamente rinnovabile“. Come riporta Vogue, la stilista ha aggiunto: “Questi indumenti in Mylo sono stati creati in collaborazione con Bolt Threads e sono certificati a base biologica, il che significa che sono realizzati con materiali prevalentemente rinnovabili e non sono fatti di plastica come la maggior parte delle pelli sintetiche. Abbiamo supportato questa incredibile innovazione sin dal suo inizio perché credo che i nostri clienti non dovrebbero mai scendere a compromessi con la desiderabilità della sostenibilità. E Mylo ci permetterà di realizzarla”. Il Mylo non è l’unico materiale sostenibile in circolazione.

Dall’ananas alla mela: i tessuti vegetali per la moda

Usando l’ananas ad esempio è nato il Piñatex, un tessuto che nasce proprio dagli scarti agricoli di questo frutto includendo anche gambo e foglie. La fibra di ananas è approdata sul mercato già nel 2016. Da allora è stata utilizzata tantissimo anche dai brand di moda come Hugo Boss e Nike. Ad inventarla è stata l’azienda B Corp Ananas Anam.


Un altro tessuto ecosostenibile è il Bananatex, che a sua volta deriva dalle fibre di una particolare specie di banano, conosciuto come Abacà nativo delle Filippine. E ancora esiste l’apple skin, una pelle vegetale estrapolata dalla buccia delle mele.

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