Quirinale, la lettera di Fico con la data del primo scrutinio
Il 4 gennaio si conoscerà il giorno della convocazione dei grandi elettori, probabilmente lunedì 24 o martedì 25 gennaio
Quirinale, l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica entra nel vivo. Il Presidente della Camera, Roberto Fico, farà pubblicare domani 4 gennaio due lettere. La prima indirizzata al Capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella, e la seconda ai governatori delle regioni. Recheranno entrambe la data in cui i 1009 grandi elettori sono chiamati al voto per scegliere il nuovo inquilino del Colle. Mattarella si è insediato il 3 febbraio del 2015 e quindi, in base all’articolo 85 della Costituzione, trenta giorni prima che scada il termine del settennato, scatta la chiamata a raccolta da parte della terza carica dello Stato.
Quirinale, chi sono i grandi elettori
Secondo gli osservatori, la data in cui cominceranno le votazioni per il Quirinale sarà probabilmente lunedì 24 o martedì 25 gennaio. Saranno 1009 i Grandi elettori chiamati ad eleggere il Capo dello Stato: 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali, tre per ogni regione. A eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno. Tutti designati in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. Nei primi tre scrutini l’aspirante Capo dello Stato deve raccogliere il quorum dei due terzi i componenti l’Assemblea, vale a dire 673 voti. Dal quarto scrutinio basta la maggioranza assoluta: 505 voti a favore. Al momento nessuno schieramento politico ha i numeri per riuscire a eleggere da solo il Presidente. Anche perché risulta difficile incasellare in uno dei due principali poli, Centrodestra e Centrosinistra, forze che potrebbero giocare un ruolo determinante di ago della bilancia.
In piazza per dire no a Berlusconi
Torna intanto in piazza, proprio domani 4 gennaio, il cosiddetto popolo viola per dire no alla candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. Lo ha annunciato Gianfranco Mascia, uno degli animatori del movimento in un articolo sul suo blog. “Pensavamo che il nostro compito di controllo democratico, con la condanna e la uscita di Berlusconi dalle istituzioni, fosse ormai terminato. E invece siamo costretti a convocare ancora un presidio, dopo tutti questi anni“. L’appuntamento è fissato per il 4 gennaio dalle 17 in poi a Roma, in piazza Santi Apostoli.
Il Cavaliere e la tela del ragno
Ad Arcore i telefoni sono bollenti. Berlusconi sarebbe impegnato in decine e decine di chiamate per galvanizzare le sue truppe. Conversazioni, spiega il Corriere della Sera, con i suoi capigruppo, che tengono i conti del ‘pallottoliere’ per il Quirinale. Ma anche con lo stato maggiore di Forza Italia per la scelta dei delegati regionali. E poi agli alleati, a singoli parlamentari che si presentano per offrire i propri voti. Il borsino di Arcore fa segnare a oggi “un centinaio” di voti in più di quelli su cui – teoricamente – potrebbero contare le sole FI, Lega e FdI, che sarebbero 414. Un centinaio di potenziali suffragi che ancora non comprenderebbero l’eventuale appoggio ufficiale del gruppo di Renzi, Italia Viva. Se IV appoggiasse, alla fine, Berlusconi, l’elezione dell’ex cavaliere a Presidente della Repubblica potrebbe davvero avvicinarsi.
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