“Sparate senza preavviso”, è caos in Kazakistan. Alta tensione Russia-Usa
Il Capo dello Stato annuncia lo scontro totale e l'esclusione di ogni negoziato con i "terroristi". Gli Stati Uniti avvisano Mosca: "Vigileremo sui diritti umani"
Appare sempre più grave ciò che sta accadendo in Kazakistan, a seguito delle rivolte popolari in varie città del paese di questi ultimi giorni. In un discorso alla nazione, il Presidente Kassym Jomart Tokayev ha affermato di aver autorizzato l’uso della forza letale contro i manifestanti “senza preavviso“. In sostanza c’è l’ordine di sparare a vista. Escluso qualsiasi negoziato con i “terroristi“. Tokayev ha inoltre fatto sapere che intende “eliminare” i “banditi armati“.
Scontri con morti e feriti
Da meno di una settimana il Kazakistan sembra essere precipitato in un progressivo caos dopo che migliaia di persone si sono riversate nelle strade per protestare contro il caro prezzi del gas e dei carburanti. Durissimi scontri con le forze di sicurezza hanno provocato, secondo le voci di opposizione al regime, decine di morti e migliaia di feriti e di arrestati. La Russia di Vladimir Putin non ha esitato a inviare truppe dell’esercito, assieme ai contingenti di ex repubbliche sovietiche, in base a un patto di mutua assistenza militare risalente al 1992. Kassym Jomart Tokayev aveva chiesto aiuto ai paesi vicini, membri dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) di cui fanno parte anche Bielorussia, Tagikistan e Armenia. Il contingente di 2.500 militari a guida russa dovrà affiancare le forze kazake nel garantire l’ordine pubblico.
Kazakistan, Internet censurato
Intanto non si fermano le proteste, diventate via via più ampie. I manifestanti hanno preso di mira i simboli stessi del potere. Hanno dato alle fiamme palazzi istituzionali e abbattuto le statue degli oligarchi. La tensione è alatissima nella capitale Nur-Sultan (Astana) e nella metropoli centro economico del paese, Almaty. Ci sono ancora difficoltà ad accedere a Internet. Questa mattina, 7 gennaio, la televisione pubblica ha riferito che l’accesso era stato ristretto per ragioni di sicurezza. Nel pomeriggio il web è tornato a funzionare, ma due ore dopo era di nuovo bloccato, riporta l’agenzia di stampa Agi. I manifestanti hanno anche preso d’assalto le sedi di cinque stazioni televisive ad Almaty, dopo aver assaltato gli edifici pubblici. Gli aeroporti di Almaty, Aktay e Aktobe sono chiusi.
Gli Usa contro la Russia
La Russia, fanno sapere da Mosca, “continuerà le consultazioni con il Kazakistan e con gli altri Paesi dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva“. In vista di “ulteriori iniziative da elaborare, se necessario, per facilitare le operazioni antiterrorismo“. Gli Stati Uniti hanno invece avvertito Mosca che vigileranno sul rispetto dei diritti umani da parte dei soldati russi. “Sorveglieremo anche che non ci sia alcun atto che possa gettare le basi per la presa delle istituzioni in Kazakistan“, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. L’Onu ha da parte sua chiesto a tutte le parti in causa di astenersi dalla violenza.
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