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Draghi: “Di fronte a noi un anno di prudenza e fiducia”

Il premier ha illustrato le ultime misure anti Covid sottolineando l'importanza della vaccinazione e della scuola in presenza

Un anno che dobbiamo affrontare con realismo, prudenza, ma anche fiducia e soprattutto con unità“. Così, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi in conferenza stampa oggi 10 gennaio. “La scuola è fondamentale per la democrazia. Dobbiamo tutelarla, proteggerla, non abbandonarla” ha aggiunto Draghi. “Grazie” al ministro dell’Istruzione Bianchi, agli insegnanti, ai genitori, “per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi“. “Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad, ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza”.

Draghi difende la scuola

Il premier Draghi ha sottolineato che “ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo“. “Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione” ha sottolineato. “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose“.

Gli ospedali e i no vax

Siamo stati tra i primi ad adottare l’obbligo” di vaccinoper tutta una serie di categorie“. Ma “ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata“. Poi ancora: L’obbligo dei vaccini per gli over 50, ha spiegato Draghi, “lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi. Le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati“.

Il vaccino ha consentito di riaprire

Il Governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un po’ diverso rispetto al passato” ha aggiunto il premier Draghi. “Vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali. Soprattutto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione“. “Abbiamo tutti i motivi per pensare che ci riusciremo anche stavolta“. “Abbiamo affrontato tante sfide, le abbiamo superate grazie alla determinazione, all’impegno dei cittadini, delle parti sociali, delle istituzioni, del Parlamento”. “Grazie alla vaccinazione la situazione che abbiamo di fronte è molto diversa dal passato. L’economia ha segnato una crescita di oltre il 6%, le nostre scuole hanno riaperto“.

L’importanza dell’unanimità

Quando si introducono provvedimenti di questa portata – ha sottolineato Draghi -, con l’obbligo anche sui luoghi di lavoro, occorre puntare all’unanimità. Questi sono provvedimenti di portata economica e sociale molto importanti e sono anche da considerare con molta attenzione. L’avere l’unanimità della vasta coalizione è un obiettivo che se possibile si deve raggiungere. Bisogna che la soluzione trovata abbia senso, significato“.

Palazzo Chigi Governo Draghi

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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