Covid, vaccino e richiami non bastano più: “Bisogna prevenire l’infezione”
L'Oms e l'Ema: "Fare richiami vaccinali ogni 3-4 mesi non ha senso". In Francia 350mila casi, da aprile nuovo vaccino anti Omicron
“Sono necessari, e andrebbero sviluppati, vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte“. Lo affermano gli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Con l’emergere di nuove varianti, sostengono, non è utile continuare ad effettuare richiami con i vaccini già esistenti.
L’Ema: “Il Covid sarà endemico“
Sul punto è intervenuta anche l’Ema, l’agenzia europea del farmaco. “Non possiamo continuare con dosi booster ogni 3-4 mesi – spiega il dirigente Marco Cavaleri – Con Omicron ci muoviamo più veloci verso un virus endemico“. “Non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni anti Covid a distanza di poco tempo” ha spiegato.
Covid, vaccino contro Omicron
E sulla possibilità che sta emergendo di somministrare una “seconda dose di richiamo” (cioè la quarta dose) con gli stessi vaccini attualmente in uso, Cavaleri ha detto: “Non abbiamo ancora dati a sostegno di questo approccio”. Quello che è certo è che “i non vaccinati muoiono, quindi vaccinatevi non è mai troppo tardi“. Nessuno sa esattamente quando saremo alla fine del tunnel della pandemia, “ma ci arriveremo. Ciò che è importante e che stiamo vedendo è che ci muoviamo verso un virus che diventa endemico. Ma credo che non possiamo dire che siamo a quel livello. Il virus si comporta ancora da pandemico e la diffusione della Omicron ne è prova”. È possibile quindi che da parte dell’Ema “l’ok al vaccino per Omicron arrivi in aprile-maggio”.
Italia, saltano gli interventi chirurgici
Nel nostro Paese sale l’allarme per le lunghe liste d’attesa per gli interventi chirurgici non d’urgenza, bloccati a causa dell’emergenza Covid. Si tratta di operazioni che “includono anche le operazioni dei tumori, da quello della mammella, allo stomaco, al colon” precisa all’Ansa Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi. “Sono interventi che vanno fatti entro 15-20 giorni e non certo dopo tre mesi. Ne va della vita delle persone. Lo diciamo da due anni, da quando i pazienti Covid hanno riempito i letti degli ospedali, ma nessuno ci ascolta”. Lo stop alla chirurgia programmata per l’aumento della pressione sugli ospedali a causa dei pazienti Covid sta diventando drammatico in tutta Italia.
Francia: 350mila casi in 24 ore
In tutta Europa la pandemia di Covid continua a correre, specie in Francia. Oggi “avremo 350mila contagi, forse anche un po’ di più” ha annunciato il ministro della Salute, Olivier Véran, anticipando all’Assemblea Nazionale i dati dell’11 gennaio. “Non abbiamo mai avuto numeri simili dall’inizio della crisi sanitaria“, ha aggiunto il ministro. E ha osservato che l’espressione “tsunami“, che aveva già utilizzato alcuni giorni fa, “rispecchia bene questo numero di casi“. Il ministro ha quindi confermato che “la rete degli ospedali è messa a dura prova con 22mila pazienti ricoverati per Covid, di cui 3.900 in terapia intensiva e sub-intensiva”.
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