Quirinale, la Lega tifa Draghi a Chigi. Il piano B per il Colle senza Berlusconi
E Salvini propone un maxi rimpasto nell'esecutivo con dentro i big dei partiti
“Conto che il prossimo Presidente del Consiglio sia Draghi, che si continui a lavorare con lui. Per il Colle avrete il nome entro 15 giorni“. Così Matteo Salvini, oggi 12 gennaio, in una conferenza stampa a Montecitorio. “La Lega non ha nessuna exit strategy dal governo” aggiunge. “All’opposto: sarà un anno difficile e serve che la politica ci metta la testa e la faccia. La Lega c’è a prescindere da chi è a Chigi, da chi sarà il premier. L’idea è che si continui con Draghi ma l’importante è andare avanti“.
Quirinale, la Lega guarda oltre il Cav
“Noi dobbiamo capire se Berlusconi è davvero in campo” afferma Riccardo Molinari, capogruppo Lega, a Radio Anch’io a proposito del Quirinale. “Ci vogliamo giocare la partita in questo modo andando verso quella soluzione. Dobbiamo però prepararci un piano B. Trovare un’altra figura di Centrodestra che sia condivisibile anche dal Centrosinistra. Se Berlusconi vuol scendere in campo ci si prova con i numeri del Centrodestra sapendo che è difficile avere consensi dall’altra parte. Se questa ipotesi non è più sul tavolo per mille ragioni dobbiamo essere pronti a fare un’altra proposta“.
Salvini: “Nel Governo i big dei partiti“
Il doppio binario su cui corre la partita del Quirinale costringe Matteo Salvini a intervenire sul nuovo Governo possibile. Per lui occorre mettere “gli assi di briscola” nell’esecutivo. Ovvero far entrare “le energie migliori possibili da parte di tutti i partiti“. Salvini evoca per la prima volta un rimpasto di Governo dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Con l’ingresso dei leader. “Tutti, dal primo all’ultimo“. Salvini incluso? “Non sono uso ritrarmi dalle mie responsabilità“, risponde il segretario della Lega. L’incastro con l’esecutivo è il vero nodo di un’eventuale elezione di Mario Draghi al Quirinale. Con il passare dei giorni anche chi sostiene questa ipotesi si sarebbe convinto dell’impossibilità di proseguire con un altro premier tecnico.
Il silenzio di Draghi sul Quirinale
E Mario Draghi? Sulla partita per il Colle resta in silenzio. Nel commemorare David Sassoli, ieri 11 gennaio, il premier ha sottolineato la centralità del Parlamento, in particolare nei momenti di crisi. Parla di Europa, ma chi lo ascolta lo intende anche con un messaggio in chiave nazionale (anche ai grandi elettori). Slitta intanto a sabato la direzione PD sul Quirinale (per la camera ardente di David Sassoli, spiegano fonti ufficiali). E, a cascata, potrebbe slittare alla prossima settimana il vertice del Centrodestra. Sebbene il leader della Lega parli di un incontro con Meloni e Berlusconi “in settimana“.
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