In diverse occasioni Papa Francesco ha dedicato il suo pensiero ai lavoratori sfruttati, alle morti bianche sul lavoro e all’essenza di dignità derivata da certe occupazioni; argomenti sui quali il Pontefice ritorna anche oggi, in occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 12 gennaio. Un messaggio che si dirama dalla figura di San Giuseppe, il falegname; allo sposo di Maria e padre putativo di Gesù è dedicato, infatti, questo ciclo di catechesi giunte alla settima.

Papa Francesco e il pensiero a tutti i lavoratori

Sul lavoro dignitoso e sull’abbandono della logica “del mero profitto” il Santo Padre ha voluto approfondire la sua riflessione. Affinché il lavoro “possa essere vissuto come diritto e dovere fondamentale della persona“. Papa Francesco ha, in questo contesto, denunciato (ancora una volta) tutto quello che rende un lavoro e un lavoratore “ostaggio dell’ingiustizia sociale“; il lavoro in nero, lo sfruttamento minorile, il lavoro usurante.

Da San Giuseppe, onesto falegname e carpentiere nella Palestina dei tempi, parte la riflessione di Papa Francesco in merito a tutti a coloro che oggi si trovano senza occupazione e quindi non in grado di vivere serenamente. Una richiesta d’aiuto è rivolta al Santo Padre ai governanti di tutti i paesi del mondo affinché diano: “a tutti la possibilità di guadagnare il pane, perché questo guadagno dà loro la dignità“.

San Giuseppe e il lavoro umile

Il lavoro di Giuseppe non era un lavoro che “assicurava grandi guadagni“, Maria, Giuseppe e Gesù conducevano una vita umile e le loro offerte al Tempio erano pari a quelli dei poveri. Ed è da questa osservazione che il Santo Padre rivolge il suo pensiero a tutti lavoratori del mondo ed in modo particolare a chi svolge lavori più umili, più faticosi, più usuranti, senza ottenere che pochi guadagni. Papa Francesco ricorda nella sua catechesi tutti coloro che “fanno lavori usuranti nelle miniere e in certe fabbriche; a coloro che sono sfruttati con il lavoro in nero; alle vittime del lavoro; ai bambini che sono costretti a lavorare e a quelli che frugano nelle discariche per cercare qualcosa di utile da barattare“.

Da questa riflessione il Santo Padre pone l’accento sulla piaga del lavoro in nero che non fornisce nessuna sicurezza per il presente e per il futuro; e poi un pensiero speciale ai tanti bambini che “nell’età del gioco, devono giocare, costretti a lavorare come persone adulte! “. E oltre alle forme di sfruttamento Papa Francesco non può far a meno di ricordare la piaga della disoccupazione; di tutte quelle persone che “bussano alle porte delle fabbriche” e si trovano la porta sbarrata.

La dignità del lavoro

Una dignità della quale spesso uomini e donne si sentono privati e che li spinge a perdere ogni speranza e tante volte anche la voglia di vivere. Papa Francesco ricorda, a tal proposito, come “In questi tempi di pandemia tante persone hanno perso il lavoro e alcuni, schiacciati da un peso insopportabile, sono arrivati al punto di togliersi la vita“; e chiedendo il silenzio, il Santo Padre chiede di ricordare “tutti quegli uomini, quelle donne disperati perché non trovano lavoro“.

Il Pontefice ricorda l’importanza del lavoro come palestra di vita; con esso, infatti, non solo si ottiene la fonte si sostentamento, ma si è in grado di crescere. “Lavorare –  spiega il Papa – non solo serve per procurarsi il giusto sostentamento: è anche un luogo in cui esprimiamo noi stessi, ci sentiamo utili, e impariamo la grande lezione della concretezza, che aiuta la vita spirituale a non diventare spiritualismo“. Dunque, il Santo Padre conclude la sua catechesi ricordando ancora quanto il lavoro sia un valore inestimabile che non è legato solo al profitto, ma alla forza e al sostegno umano che è in grado di donare alla vita di ciascuno.

La visita a sorpresa di Bergoglio ad un negozio di dischi

E nel ricordare l’importanza del lavoro sulla quale l’Udienza Generale di mercoledì 12 gennaio si è concentrata, poniamo una finestra su un gesto compiuto da Papa Francesco proprio nella serata dell’11 gennaio scorso. Il Santo Padre, infatti, si è recato nel centro di Roma in un negozio di dischi nei pressi del Pantheon. L’occasione scelta dal Papa per la sua visita è stata proprio il rinnovo del locale; un momento importante nel quale si dona importanza alla propria attività lavorativa e al proprio lavoro.

Si è trattata di un’uscita a sorpresa, come specifica Ansa, che è durata poco meno di un quarto d’ora; il Papa ha benedetto il locale e i proprietari gli hanno regalato un disco di musica classica. A notare la presenza di Bergoglio nel negozio il vaticanista spagnolo Javier Martínez-Brocal, direttore dell’agenzia Rome Reports, che passando di lì ha immortalato (e successivamente diffuso su Twitter) l’uscita del Papa dal negozio.

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