La creatività italiana non conosce confini ed approda persino in Russia. Renzo Piano progetta infatti la VAC Foundation, la Casa della Cultura GES-2 della Fondazione VAC, situata ai margini di Piazza Bolotnaya, adiacente al Cremlino, a Mosca, in costruzione da oltre un’impresa. L’ex centrale elettrica ristrutturata dall’archistar italiana comprende spazi per workshop, performance e mostre. La stagione 2022 si apre con “Santa Barbara: How Not to be Colonised“, che include un’opera performativa e una mostra dell’artista islandese Ragnar Kjartansson. Ma anche una mostra collettiva, “When Gondola Engines Were Taken to Bits: A Carnival in quattro atti”‘, insieme a un programma di spettacoli.

Renzo Piano e la VAC Foundation: la cattedrale di vetro, polo culturale russo

Nella storica centrale elettrica in disuso, costruita nel 1907 e situata nel centro di Mosca, sul Bolotnaya Embankment, nel frequentato quartiere Ottobre Rosso, si staglia il polo della cultura progettato dal Renzo Piano Building Workshop per la Fondazione VAC. L’Istituzione, fondata dal magnate russo Leonid Mikhelson (Ceo di Novatek), è diretta dall’italiana Teresa Iarocci Mavica. Gli interni, prosecuzione dello spazio pubblico, appaiono come una cattedrale di vetro, inondata dalla luce. Dopo averla acquisita nel 2015, la VAC Foundation ha incaricato lo studio del famoso architetto genovese di occuparsi della riqualificazione dell’edificio principale e dell’area circostante, nell’ottica di tutelare il più possibile la struttura originaria e trasformarla al contempo in un nuovo spazio urbano culturale.

La Casa della cultura GES-2 è uno spazio accessibile a tutti

Il maestoso polo culturale vanta cinema, una sala concerti, biblioteca, negozi, ristorante, caffetteria, parco giochi, atelier, una zona dedicata alle residenze per artisti, sale espositive e l’auditorium che ospiteranno performance ed eventi pubblici. Tra le funzioni del polo culturale, su una collinetta artificiale, nasce il bosco di betulle con oltre 600 alberi e 80.000 cespugli. Il sentiero che lo attraversa conduce alla piattaforma d’osservazione esterna.

La nuova “Casa della cultura” si pone l’obiettivo di immaginare le tradizionali “case della cultura” russe, centri ricreativi nati sul finire dell’Ottocento e ancora oggi molto popolari. Questi spazi culturali vogliono incoraggiare i cittadini a rapportarsi con l’arte in tutte le sue forme e a partecipare attivamente alla vita culturale. Il GES-2 intende fare lo stesso, invitando artisti appartenenti agli ambiti più disparati, coreografia, musica, teatro, cinema, design e arti visive, a collaborare insieme per creare un’unica voce narrante.

Il polo utilizza fonti rinnovabili

Pannelli solari fotovoltaici installati sul tetto dell’edificio, con una superficie complessiva di 5000 mq, produrranno a cadenza regolare parte dell’energia elettrica necessaria alla struttura. I camini alti 70 metri del GES-2 sono stati riconvertiti per canalizzare l’aria più pulita che si trova ad altitudini superiori. Il parcheggio integra otto stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Inoltre il polo è dotato di un sistema di raccoglimento e purificazione delle acque piovane. L’acqua raccolta può essere utilizzata nelle toilette e per l’irrigazione delle piante, in modo da tutelare le risorse naturali. L’ingresso alla Casa della cultura GES-2 sarà sempre gratuito, così come la maggior parte degli eventi.

Il commento di Renzo Piano sulla VAC Foundation:

“Nel progetto GES2 c’è tutto quello che un architetto possa desiderare: un luogo carico di memoria, uno spazio industriale dismesso che è una fabbrica di luce, e la possibilità di costruire un luogo per la bellezza: la bellezza dell’arte, della scienza e della convivialità”,- ha affermato Renzo Piano durante la presentazione del progetto alla stampa- “E se la bellezza non potrà salvare il mondo, come credeva il Principe Myskin di Dostoevskij, almeno salverà un bel po’ di gente”.

Il progetto del nuovo centro per l’arte contemporanea ruota attorno a tre parole chiave: cultura, luce e sostenibilità. L’idea che accompagna da sempre la VAC Foundation è che la cultura appartenga a tutti e non sia solo per pochi. L’ingresso gratuito fa sì che l’edificio possa diventare un luogo dell’incontro, soprattutto per le nuove generazioni.

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