Retata della Digos in corso a Roma, dalle prime ore della mattinata di oggi 14 gennaio, per l’esecuzione di misure cautelari in relazione all’assalto alla sede nazionale della Cgil del 9 ottobre scorso. Nel mirino della polizia personaggi che avrebbero preso parte alle azioni di devastazione degli uffici del maggiore sindacato italiano. Soggetti riconducibili ai gruppi di carattere neofascista. Complessivamente sono altri 5 gli indagati, riporta Repubblica. Altri 4 gli arresti tra le fila dei militanti di estrema destra che avevano assalito il palazzo della Cgil a margine della manifestazione organizzata contro il Green Pass.
Forza Nuova contro la Cgil
Gli indagati devono rispondere delle accuse di devastazione e saccheggio. Tra questi ci sarebbe anche il vertice della sezione di Catania dell’organizzazione neofascista Forza Nuova. Gli inquirenti che lavorano all’inchiesta sull’assalto alla Cgil, riporta ancora Repubblica, hanno identificato altre cinque persone. Il tutto dopo aver nuovamente analizzato i filmati delle telecamere di sicurezza e le immagini registrate con i cellulari da diversi testimoni. Sono così terminate le indagini su chi ha istigato un gruppo di circa 50 persone che lo scorso 9 ottobre, ponendosi alla testa di un corteo più ampio e agguerrito di 1.500 facinorosi, hanno assaltato la sede della Cgil. Continua invece ad ampliarsi il fascicolo parallelo sui partecipanti alla rivolta.
Capi di estrema destra
Secondo le accuse dei magistrati, riporta Repubblica, l’ex appartenente ai Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Luigi Aronica, il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, e il leader storico, Roberto Fiore, avevano da tempo progettato la strategia eversiva che ha portato all’assalto della sede Cgil. E lo avevano fatto assieme ad altri esponenti della galassia nera neofascista. O almeno è questo che sostiene la procura di Bari, che lavora a un’indagine più ampia.
Lo scorso ottobre Draghi alla Cgil
“Una visita non scontata” l’aveva definita, lo scorso 11 ottobre, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si era infatti è recato nella sede nazionale della Confederazione generale del lavoro a Roma per portare la solidarietà del Governo. Il tutto a seguito dell’assalto subìto appunto due giorni prima, il 9 ottobre, da parte di un gruppo di manifestanti No green Pass e No Vax di matrice neofascista. I facinorosi avevano forzato l’ingresso e distrutto computer e mobili, rovesciando sedie e scrivanie. Dodici erano stati, alla fine, gli arresti, anche per i precedenti scontri con la polizia nel centro della capitale. Resta tutta da varare, invece, la misura di scioglimento dei gruppi neofascisti che in quei giorni fu riproposta da varie forze politiche.
LEGGI ANCHE: Giulio Andreotti: il politico di razza