Muhammad Ali: Kinshasa 1974 è il volume da collezione inedito dedicato alla leggenda mondiale del pugilato; una creazione che si presenta come un ibrido fra una graphic novel e un fotoreportage, che racconta l’incontro di boxe più celebre del XX secolo. Un evento storico che ebbe luogo in Zaire il 30 ottobre del 1974 al quale Panini Comics ha deciso di donare un tributo proprio in occasione dell’80° anniversario di nascita del celebre pugile.
Nella nota che presenta il libro si leggono alcuni dei dettagli del volume inedito dedicato al campione indiscusso del XX secolo. Il racconto proposto in Muhammad Ali: Kinshasa 1974 si presenta come l’incrocio fra un documentario, un fotoreportage e una graphic novel. La sorprendete creazione nasce dall’unione dell’esperienza di diversi professionisti che hanno dato forma al soggetto.
L’originale volume inedito
Grazie agli scatti inediti del fotoreporter Abbas, presente all’incontro del 1974, e alla sceneggiatura di Jean-David Morvan (Madeline, Résistante, Sillage, Zaya), combinati con i vigorosi disegni di Rafael Ortiz (Crossed), specifica la nota: “ogni lettore si sentirà al centro del ring, pronto per assistere alla sfida tra i due giganti“. L’originalità che rende inedito e unico il volume è data anche dal fatto che Abbas, appartenente alla celebre agenzia fotografica Magnum, ha conservato gli scatti nel suo archivio per 36 anni, prima di decidere di mostrarli al mondo.
Le immagini raccontano la vittoria di Cassius Clay, vero nome del pugile nato a Louisville il 17 gennaio del 1942, contro Foreman. Il match è ricordato come “The Rumble in the Jungle”, e, senza dubbio, segnò la rinascita pugilistica del mito di Muhammad Ali, dopo la squalifica dovuta al rifiuto di combattere in Vietnam. All’epoca dell’incontro in Zaire, infatti, Ali sperava (come poi avvenne) di riconquistare la cintura di campione del mondo; ‘strappandola’ a George Foreman, detentore del titolo. Conclude la nota: “Un volume davvero imperdibile per i fan del pugile ma non solo, per ricordare un evento impresso nella storia e celebrare degnamente una figura andata ben oltre i suoi risultati sportivi ed entrata a pieno titolo tra i miti contemporanei“.
Il mito immortale Muhammad Ali
Su Cassius Clay sono state scritte, raccontate, filmate pagine e pagine. Del resto, tra le battaglie per i diritti civili e le sue indimenticabili (ed a oggi imparagonabili) lotte sul ring, Muhammad Ali rientra a pieno titolo tra le leggende intramontabili che il XX secolo ha avuto l’onore di conoscere. Nato il 17 gennaio del 1942, muore colpito dal morbo di Parkinson nel 2016, all’età di 74 anni.
Ma Muhammad Ali è uno di quei miti che restano immortali sia negli occhi e nell’animo di chi lo ha conosciuto ed ha assistito alle sue gesta, sia negli occhi e nell’animo di chi ha sentito la sua storia. Cassius Marcellus Clay Jr., infatti, era molto di più di un campione indiscusso; era un uomo che divenne simbolo anche della lotta al razzismo, un’icona, un opinion leader in grado di creare un pensiero nuovo e a tratti rivoluzionario. In una delle sue interviste, riportate da Rai News, Muhammad Ali confessò: “Come mi piacerebbe essere ricordato? Come un uomo che non ha mai venduto la sua gente. Ma se questo è troppo, allora come un buon pugile“.
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