A meno di tre settimane dalle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 il numero di nuovi casi di Covid in Cina ha raggiunto, secondo i dati del Governo di Pechino, quota 223. Un numero di per sé insignificante ma che in Cina è invece importante. Si tratta infatti del livello più alto da marzo 2020. Ed emerge nel bel mezzo degli sforzi delle autorità per eliminare la variante Omicron.

La strategia del ‘Covid zero’

Secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale, tra i 163 contagi interni registrati ieri 16 gennaio altri 80 sono relativi a Tianjin, il primo focolaio di Omicron nel Paese. E altri 9 al polo manifatturiero del Guangdong. Un caso locale di Omicron è stato rilevato nel weekend a Pechino, spingendo le autorità a inasprire le regole di accesso alla capitale da altre parti della Cina. Il Paese che per primo ha registrato il Covid ha seguito la rigida politica della tolleranza zero, tenendo un rigido controllo dei confini. E ciò malgrado che il resto del mondo abbia iniziato una riapertura. L’approccio è finito sotto pressione nelle ultime settimane con più focolari in tutto il Paese. A ridosso dei Giochi olimpici invernali di Pechino 2022, la cui apertura è fissata al 4 febbraio. Ma finora le autorità hanno ribadito che le Olimpiadi si svolgeranno regolarmente.

Lo slogan delle Olimpiadi di Pechino. Foto Twitter @Beijing2022

Italia, fra 2 settimane il picco?

Da quest’altra parte del mondo, l’Europa, in paesi come l’Italia e la Greciaci stiamo avvicinando moltissimo al picco” di Omicron. Lo ha detto il direttore di Oms Europa, Hans Kluge, a Mezz’ora in più su Rai 3, sottolineando che è “molto probabile che il picco in Europa arrivi prima di quanto previsto”, ossia “entro 2-3 settimane“. Kluge ha poi lodato la strategia del Governo e del ministro della Salute, Roberto Speranza, contro la pandemia di Covid. “La strada seguita dall’Italia è quella giusta, con le vaccinazioni, le terze dosi, le mascherine“, ha detto, sottolineando poi che “le scuole devono essere le ultime a chiudere“.

Costa: “Rivedere i colori anti Covid

Sul caso Italia è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “Le fasce di rischio Covid a colori? È fondamentale continuare in questo percorso condiviso” ha detto a SkyTg24. “Ma anche sull’Italia a colori credo che una riflessione si debba fare perché è giusto, davanti ad un 90% di italiani vaccinati, dare delle prospettive ai cittadini“. Sul rientro a scuola Costa ha sottolineato: “Io sono per tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati.” “Va bene la didattica a distanza – ha aggiunto – per coloro che volontariamente hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione. Ma credo che la scuola in presenza debba essere una garanzia a prescindere“.

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