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Christian Dior, il couturier che inventò il New Look

Il celebre stilista francese che rivoluzionò la moda mondiale

“Il segreto della bellezza consiste nell’essere interessante.” Il 21 gennaio del 1905 nasceva Christian Dior, il couturier che cambiò quella moda oggi simbolo di business e cambi di poltrone repentine. Colui a cui dopo la sua morte nel 1957 gli succede Yves Saint Laurent, quasi cinquant’anni anni dopo ecco Raf Simons toccare gli archivi di Dior e oggi il compito invece è affidato all’italiana Maria Grazia Chiuri.

Studi politici e poi, grazie all’aiuto del padre, inizia a lavorare nella moda nel 1942 a fianco di Pierre Balmain, il primo atelier a suo nome nel 1946. Mentre la guerra sconvolge l’Europa, lui stravolge gli armadi delle donne. Siamo negli Anni Quaranta quando nasce la gonna Dior, a quaranta centimetri dal suolo. Va di moda il vitino da vespa e la guêpière, la discrezione come risposta alle curve esagerate. Dior dà inizio al mondo degli accessori come nuovo lusso, smalti inclusi

Christian Dior, il sarto e lo stilista fra i più importanti della haute couture francese 

Quando Christian Dior apre la sua Maison di moda nell’ottobre del 1946 a Parigi, ha 41 anni e ha già una ricca esperienza. Dopo un’infanzia protetta a Granville, in Normandia, apre la sua boutique ne La Ville Lumiere e in seguito impara il mestiere di stilista da Lucien Lelong.

Queste esperienze plasmeranno la sua cultura e affineranno i suoi gusti. Nel contesto di profonda disperazione e miseria del dopoguerra, Dior ha un’unica ossessione: far riscoprire alle donne la gioia, l’eleganza e la bellezza. Quando la donna veste bene sa che l’uomo la considera attraente come se non indossasse niente.“, amava ripetere il designer, capace di modellare gli abiti sulle curve del corpo femminile. In soli dieci anni, dal 1947 al 1957, Christian Dior rivoluziona i codici dell’eleganza e della femminilità, immaginando le collezioni come sogni meravigliosi. L’uomo che voleva diventare architetto offre alle donne la sua visione della bellezza attraverso linee eleganti, fino a diventare il simbolo del lusso francese in tutto il mondo.

Vestiti anni '50 da pin-up: cosa non può mancare

È il 12 febbraio 1947 quando Christian Dior presenta nel suo hôtel particulier, al n 30 di avenue Montaigne a Parigi, la sua prima collezione. Come una scultura modellata sul corpo di una donna, l’intramontabile giacca Bar attira tutti gli sguardi. E’ la sua prima collezione ed il successo è planetario. In America scoppia la bomba della moda Dior, battezzata da Carmel Snow, direttrice di Haper’s Bazaar, con la frase “It’s a new look“. Oggi la giacca Bar viene reinterpretata stagione dopo stagione e  Raf Simons, ne fa un elemento centrale del guardaroba Dior.

Con la linea Corolla, ribattezzata New Look, la donna era nuovissima nella sua femminilità. La vita era minuscola, il petto alto, le spalle minute. Le gonne erano ampie e allungate con sottogonna di tulle per accrescerne il volume. Fu un dietro front rispetto al corpo liberato da Poiret e da Coco Chanel. Si tornò all’eleganza aristocratica e anche alla battaglia degli orli. Dior, ad ogni modo, con la sua nuova linea, é stato il responsabile principale del ritorno di Parigi come “capitale” del mondo per la moda, dopo che aveva perso la sua importanza durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra le muse di Dior ci sono Rita Hayworth, la soprano Marguerite Carré e le collaboratrici Raymonde Zehnacker e Mitzah Bricard, Evita Peron e Gina Lollobrigida. In breve tempo, il couturier diventa “Il francese più famoso al mondo“, come titola L’Aurore nei primi Anni Cinquanta.

La moda uomo con Dior Homme

Nel 1957 Christian Dior è il primo stilista a finire sulla copertina di Time. Dopo pochi mesi muore a Montecatini, stroncato da un attacco cardiaco. Al suo funerale, a Parigi, partecipano migliaia di persone. La sua maison, con poco più di dieci anni di attività alle spalle, è un piccolo impero, che spazia dall’alta moda ai profumi, dagli accessori ai gioielli, con una distribuzione internazionale. A guidare la casa di moda dopo di lui ci sono Yves Saint Laurent (1957-1960), Marc Bohan (1960-1986), Gianfranco Ferré (1987-1997), John Galliano (1997-2011), Raf Simons (2012-2015) e, dal 2016, la prima donna, Mara Grazia Chiuri. Quest’ultima ha proposto una visione moderna per la donna di Dior, in equilibrio tra femminismo e arte.

Christian Dior: le frasi celebri e le curiosità

La saturazione porta la moda a buttare alle ortiche quello che fino a poco tempo prima adorava“, diceva lo stilista, grande estimatore, tra i suoi contemporanei, del lavoro di Balenciaga. Di lui il celebre couturier francese dichiarava anche: “L’Haute Couture è come un’orchestra. Di cui Balenciaga è il direttore.” Christian Dior fu il primo ad accostare all’abbigliamento la scelta degli accessori con scarpe, borse, foulard per poi inaugurare anche una linea di cosmetici e prodotti per il make-up: “Il profumo di una donna dice molto di più della sua calligrafia”. 

Per Dior la bellezza di una donna stava nella sua capacità di essere interessante, di dare un’anima anche agli aspetti più frivoli della sua quotidianità. Tra le curiosità che lo riguardano, oltre a una ferma fede nel destino, la passione per i fiori: “Dopo le donne, i fiori sono la cosa più bella che Dio ha donato al mondo”. Il suo fiore preferito era il mughetto, che più di una volta ha cucito negli orli dei vestiti come simbolo di buona fortuna prima di una sfilata. Ed ancora, tra i suoi motti:

Il lusso è libertà”, “I toni del grigio, del rosa e dell’azzurro pastello devono prevalere sempre.” “ L’autentica eleganza è quella che passa inosservata in metropolitana.” “La saturazione porta la moda a buttare alle ortiche quello che fino a poco tempo prima adorava.” Ed ancora: “La vera prova di una donna elegante è quello che porta ai piedi.“. Il bianco è puro e semplice: e sta bene con tutto.” 

I fiori, i colori, l’arte: gli stilemi cari a Monsieur Christian Dior

Sin dalla sua prima sfilata, Christian Dior disegna le sue collezioni come degli edifici rigorosamente strutturati e pianificati con intelligenza. Oltre alla sua infanzia, trae ispirazione da molte altre influenze: i fiori, i colori e l’arte contribuiscono, a modo loro, a costruire un’eredità che la Maison Dior perpetua e che i direttori artistici reinterpretano oggi per preservare questo spirito inimitabile e senza tempo.

La base creativa di Christian Dior

Il cuore di Dior si trova ancora oggi nell’VIII arrondissement di Parigi, al 30 di avenue Montaigne, dove tutto ebbe inizio. Questo indirizzo leggendario affascina Christian Dior ancor prima di diventare stilista. “M’installerò qui e da nessun’altra parte!”, confida un giorno al suo amico Pierre Colle. E questo desiderio si realizza infine l’8 ottobre 1946, quando apre la sua Maison. L’hôtel particulier ha le proporzioni ideali e rispecchia lo spirito dello stilista.

Modanature sulle pareti, tonalità grigie, sedie a medaglione, bouquet dai colori vivaci disseminati qua e là e arredi neoclassici Luigi XVI. Uno scenario meraviglioso per presentare la sua collezione. Gli stessi codici stilistici sono replicati oggi nelle boutique di tutto il mondo, dove modernità e storia si incontrano. Nel loft al 30 di avenue Montaigne, gli atelier di haute couture rappresentano l’anima della Maison Dior. Qui il tempo sembra fermarsi quando le abili sarte, le famose “Petites Mains”, esprimono il loro eccezionale savoir-faire, perpetuando dei segreti custoditi gelosamente. “Il dettaglio è importante come l’essenziale. Quando è inadeguato rovina tutto l’outfit.”. In questi giorni la magia del couturier rivive a New York nella mostra Christian Dior Designer of Dreams. La retrospettiva, visitabile fino al 20 febbraio 2022, dopo aver toccato Parigi e Londra, mira a celebrare il Settantesimo anniversario della maison Dior, avvenuto nel 1947. 

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Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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