È il 12 febbraio 1947 quando Christian Dior presenta nel suo hôtel particulier, al n 30 di avenue Montaigne a Parigi, la sua prima collezione. Come una scultura modellata sul corpo di una donna, l’intramontabile giacca Bar attira tutti gli sguardi. E’ la sua prima collezione ed il successo è planetario. In America scoppia la bomba della moda Dior, battezzata da Carmel Snow, direttrice di Haper’s Bazaar, con la frase “It’s a new look“. Oggi la giacca Bar viene reinterpretata stagione dopo stagione e Raf Simons, ne fa un elemento centrale del guardaroba Dior.
Con la linea Corolla, ribattezzata New Look, la donna era nuovissima nella sua femminilità. La vita era minuscola, il petto alto, le spalle minute. Le gonne erano ampie e allungate con sottogonna di tulle per accrescerne il volume. Fu un dietro front rispetto al corpo liberato da Poiret e da Coco Chanel. Si tornò all’eleganza aristocratica e anche alla battaglia degli orli. Dior, ad ogni modo, con la sua nuova linea, é stato il responsabile principale del ritorno di Parigi come “capitale” del mondo per la moda, dopo che aveva perso la sua importanza durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra le muse di Dior ci sono Rita Hayworth, la soprano Marguerite Carré e le collaboratrici Raymonde Zehnacker e Mitzah Bricard, Evita Peron e Gina Lollobrigida. In breve tempo, il couturier diventa “Il francese più famoso al mondo“, come titola L’Aurore nei primi Anni Cinquanta.
Sin dalla sua prima sfilata, Christian Dior disegna le sue collezioni come degli edifici rigorosamente strutturati e pianificati con intelligenza. Oltre alla sua infanzia, trae ispirazione da molte altre influenze: i fiori, i colori e l’arte contribuiscono, a modo loro, a costruire un’eredità che la Maison Dior perpetua e che i direttori artistici reinterpretano oggi per preservare questo spirito inimitabile e senza tempo.
La base creativa di Christian Dior
Il cuore di Dior si trova ancora oggi nell’VIII arrondissement di Parigi, al 30 di avenue Montaigne, dove tutto ebbe inizio. Questo indirizzo leggendario affascina Christian Dior ancor prima di diventare stilista. “M’installerò qui e da nessun’altra parte!”, confida un giorno al suo amico Pierre Colle. E questo desiderio si realizza infine l’8 ottobre 1946, quando apre la sua Maison. L’hôtel particulier ha le proporzioni ideali e rispecchia lo spirito dello stilista.
Modanature sulle pareti, tonalità grigie, sedie a medaglione, bouquet dai colori vivaci disseminati qua e là e arredi neoclassici Luigi XVI. Uno scenario meraviglioso per presentare la sua collezione. Gli stessi codici stilistici sono replicati oggi nelle boutique di tutto il mondo, dove modernità e storia si incontrano. Nel loft al 30 di avenue Montaigne, gli atelier di haute couture rappresentano l’anima della Maison Dior. Qui il tempo sembra fermarsi quando le abili sarte, le famose “Petites Mains”, esprimono il loro eccezionale savoir-faire, perpetuando dei segreti custoditi gelosamente. “Il dettaglio è importante come l’essenziale. Quando è inadeguato rovina tutto l’outfit.”. In questi giorni la magia del couturier rivive a New York nella mostra Christian Dior Designer of Dreams. La retrospettiva, visitabile fino al 20 febbraio 2022, dopo aver toccato Parigi e Londra, mira a celebrare il Settantesimo anniversario della maison Dior, avvenuto nel 1947.


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