Ucciso da complicanze legate al Covid. Sarebbero queste la cause della morte di un bambino di 10 anni, Lorenzo G., all’alba di oggi 25 gennaio dopo il ricovero in terapia intensiva all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Il piccolo non era vaccinato per precauzioni di salute in una famiglia di vaccinati secondo quanto riportano le agenzie di stampa. I medici ne avevano disposto il trasferimento urgente a Torino nella mattinata di lunedì 24 gennaio, dall’ospedale di Mondovì (Cuneo), dove il bambino si trovava in gravi condizioni.

Una tragedia per tutto il Piemonte

La Direzione Aziendale della Città della Salute di Torinosi stringe alla famiglia in questo momento di profondo dolore“. Cordoglio anche dal Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. “Una tragedia per la famiglia a cui ci stringiamo forte“, dicono. “Ma anche per la nostra regione”. “Sappiamo dall’ospedale Regina Margherita – aggiungono Cirio e Icardi – che i genitori sono entrambi vaccinati. Ma che non avevano ancora potuto richiedere la vaccinazione del bambino per ragioni legate al suo stato di salute. Una circostanza drammatica e profondamente dolorosa“. “Pur nelle preoccupazioni comprensibili di ogni genitore – concludono rivolgendosi alle famiglie – è fondamentale capire l’importanza di vaccinare i nostri bambini“.

In crescita i bimbi ricoverati per Covid

Il piccolo Lorenzo non aveva gravi patologie pregresse e viveva a Nucetto (Cuneo), piccolo borgo della Valle Tanaro, insieme ai genitori e a due fratelli maggiori. In paese è stato proclamato il lutto cittadino. Il bambino era giunto al nosocomio torinese in ipotermia e rabdomiolisi (sindrome che coinvolge la lesione del tessuto muscolare scheletrico). Ma anche dolori muscolari importanti agli arti inferiori e sospetta miocardite, innescati dal virus. Fin da subito era cominciato il trattamento specifico contro il Covid. Poi i medici avevano dovuto procedere alla dialisi senza però riuscire a salvargli la vita. In Italia sono in crescita i ricoveri ospedalieri dei bambini a causa del Sars-CoV-2. È la fascia tra i 5 e gli 11 anni quella più colpita. I piccoli di queste età che hanno contratto il Covid sono triplicati negli ultimi 7 giorni: circa 400 rispetto ai 113 della settimana precedente.

Long Covid, sintomi per lungo tempo

È soprattutto al livello degli adulti, invece, che si affronta sempre di più il problema del cosiddetto Long Covid. Per chi viene colpito dalle forme più gravi di Covid-19, la ripresa è infatti tutt’altro che rapida. Secondo uno studio del policlinico Sant’Orsola di Bologna, nel 60% dei casi i pazienti Covid continuano ad avere sintomi anche due mesi dopo le dimissioni dall’ospedale. La percentuale si riduce al 40% solo dopo 6 mesi. I sintomi più frequenti sono fatica a respirare, debolezza e tosse, dolore toracico, tachicardia, disturbi dell’equilibrio, nausea o qualche linea di febbre.

Il Presidente del Piemonte, Alberto Cirio

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