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Quirinale, quarta fumata nera: venerdì 28 l’elezione del Presidente?

Più astensioni che schede bianche ma un altro giorno se n'è andato. E Mattarella cresce nei voti sulle schede, così come il rischio di impasse

Nuova fumata nera nella quarta votazione per eleggere al Quirinale il Presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum della maggioranza assoluta (505 voti su 1009). Servirà una nuova votazione, la quinta, prevista per domani a partire dalle 11. Potrebbe essere quella decisiva, grazie alla quale sarà nominato il nuovo Capo dello Stato.

Quirinale, 166 voti a Mattarella

Nel quarto scrutinio gli astenuti sono stati 441 – il Centrodestra aveva annunciato l’astensione – mentre le schede bianche sono scese a 261. L’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, è salito dai 125 voti di ieri a quota 166. Nino Di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5S al posto del giurista Maddalena, ha ottenuto 56 voti. Otto voti per Luigi Manconi, 6 alla ministra Marta Cartabia, 5 al premier Mario Draghi, 4 a Giuliano Amato, 3 a Pier Ferdinando Casini e 2 a Elisabetta Belloni. Le nulle sono state 5, i voti dispersi 20. In tutto i presenti sono stati 981, 540 i votanti.

Renzi: “Belloni? Un nome buttato lì

Giro di incontri in mattinata. Vertice dei leader del Centrodestra e incontro anche del Centrosinistra, fra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza con i rispettivi capogruppo di Camera e Senato. Le trattative per il Quirinale sembrano però in stallo. Nessun passo in avanti, almeno ufficialmente, anche se nell’ipotetica rosa delle candidature ritorna il nome di Elisabetta Belloni, capo dell’Intelligence italiana. L’idea non dispiace a Giorgia Meloni e in via ufficiosa, sia nel Centrodestra che nello schieramento avversario, il suo nome riscontra molti consensi. Un no secco all’idea che il capo del Dis sia il nuovo presidente della Repubblica arriva da Matteo Renzi: “Sono nomi tirati lì senza discussione politica“.

“Si voti due volte al giorno”

E cresce da più parti, col passare delle ore, la richiesta di accelerare per la scelta del nuovo inquilino del Quirinale. Sarebbe utile la doppia votazione da domani 28 gennaio? “Sì, noi siamo d’accordo, l’abbiamo chiesta all’inizio” ha detto il segretario del PD, Enrico Letta. Due voti al giorno l aveva chiesti anche Italia Viva, con Matteo Renzi. Ma finora la Presidenza della Camera ha respinto l’istanza, giudicandola eccessiva in rapporto alle necessarie e non brevi tempistiche di sanificazione anti Covid dopo ogni votazione.

Quirinale, Centrodestra in panne

Un nuovo vertice di Centrodestra si dovrebbe tenere intorno alle 19 di oggi 27 gennaio. La coalizione è in difficoltà. L’assalto al Colle è fallito e Matteo Salvini ha chiesto agli alleati il tempo dell’intera giornata per verificare le proposte emerse durante l’incontro di stamane. Non sembra impossibile l’elezione del Presidente per domani 28 gennaio ma a questo punto appare difficile che sia un uomo – o una donna – di Centrodestra.

Salvini Mascherina
Il capo della Lega, Matteo Salvini

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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