Foto Twitter @Montecitorio
Nuova fumata nera nella quarta votazione per eleggere al Quirinale il Presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum della maggioranza assoluta (505 voti su 1009). Servirà una nuova votazione, la quinta, prevista per domani a partire dalle 11. Potrebbe essere quella decisiva, grazie alla quale sarà nominato il nuovo Capo dello Stato.
Nel quarto scrutinio gli astenuti sono stati 441 – il Centrodestra aveva annunciato l’astensione – mentre le schede bianche sono scese a 261. L’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, è salito dai 125 voti di ieri a quota 166. Nino Di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5S al posto del giurista Maddalena, ha ottenuto 56 voti. Otto voti per Luigi Manconi, 6 alla ministra Marta Cartabia, 5 al premier Mario Draghi, 4 a Giuliano Amato, 3 a Pier Ferdinando Casini e 2 a Elisabetta Belloni. Le nulle sono state 5, i voti dispersi 20. In tutto i presenti sono stati 981, 540 i votanti.
Giro di incontri in mattinata. Vertice dei leader del Centrodestra e incontro anche del Centrosinistra, fra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza con i rispettivi capogruppo di Camera e Senato. Le trattative per il Quirinale sembrano però in stallo. Nessun passo in avanti, almeno ufficialmente, anche se nell’ipotetica rosa delle candidature ritorna il nome di Elisabetta Belloni, capo dell’Intelligence italiana. L’idea non dispiace a Giorgia Meloni e in via ufficiosa, sia nel Centrodestra che nello schieramento avversario, il suo nome riscontra molti consensi. Un no secco all’idea che il capo del Dis sia il nuovo presidente della Repubblica arriva da Matteo Renzi: “Sono nomi tirati lì senza discussione politica“.
E cresce da più parti, col passare delle ore, la richiesta di accelerare per la scelta del nuovo inquilino del Quirinale. Sarebbe utile la doppia votazione da domani 28 gennaio? “Sì, noi siamo d’accordo, l’abbiamo chiesta all’inizio” ha detto il segretario del PD, Enrico Letta. Due voti al giorno l aveva chiesti anche Italia Viva, con Matteo Renzi. Ma finora la Presidenza della Camera ha respinto l’istanza, giudicandola eccessiva in rapporto alle necessarie e non brevi tempistiche di sanificazione anti Covid dopo ogni votazione.
Un nuovo vertice di Centrodestra si dovrebbe tenere intorno alle 19 di oggi 27 gennaio. La coalizione è in difficoltà. L’assalto al Colle è fallito e Matteo Salvini ha chiesto agli alleati il tempo dell’intera giornata per verificare le proposte emerse durante l’incontro di stamane. Non sembra impossibile l’elezione del Presidente per domani 28 gennaio ma a questo punto appare difficile che sia un uomo – o una donna – di Centrodestra.
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