Sono giorni difficili per il governo di Boris Johnson, che vacilla sotto le accuse del Party-Gate. Nella giornata di ieri, dopo la pubblicazione del rapporto di Sue Gray, il Primo Ministro ha preso parte ad una burrascosa sessione alla Camera dei Comuni. Lì si è scusato con un lungo discorso, ammettendo di “aver capito” i propri errori e di essere pronto a fare ammenda. Ma contro di lui si è scagliata Theresa May.

Theresa May contro Boris Johnson: “Ha letto le regole?”

La Camera dei Comuni ha accolto Boris Johnson con fischi e urla che lo esortavano a presentare le proprie dimissioni. E mente il Governo sembra essere spaccato, il partito Tory sembra essere compatto nello schierarsi contro il Primo Ministro. I conservatori anziani si sono messi in fila per criticare il Primo Ministro, segno che Johnson è in lotta per salvare il proprio posto al Governo. Tra gli interventi più agguerriti quello di Theresa May, che ha parlato in un raro discorso di fronte ai propri colleghi.

L’ex primo ministro conservatore ha inveito contro Johnson chiedendo ironicamente se “non avesse letto le regole, non le avesse capite o non avesse capito che si applicavano anche al n. 10″.  La May ha affermato che i regolamenti Covidhanno imposto restrizioni significative” alle libertà delle persone, che hanno il diritto di aspettarsi che tali regole vengano seguite, aggiungendo che “il rapporto di Gray mostra che il numero 10 di Downing Street non stava osservando i regolamenti che aveva imposto alla popolazione“.

La risposta del Primo Ministro che crede di salvare il proprio Governo

Il commento di Theresa May, che ha ricoperto la carica di primo ministro dal 2016 al 2019, ha sollevato molta approvazione in aula. Ma Boris Johnson si è affrettato a rispondere: “Suggerisco di leggere bene il rapporto di Sue Gray. Non è quello che dice. Aspettiamo per vedere la conclusione dell’inchiesta”. Mentre il Primo Ministro crede ancora che la situazione possa mutare a proprio favore, molti altri deputati hanno sollevato le proprie preoccupazioni a riguardo. Mitchell, ex Segretario allo Sviluppo internazionale, ha detto che Johnson ha sempre goduto del suo “pieno sostegno“, ma che ora è “profondamente preoccupato” e non ne gode più.

Un altro parlamentare conservatore, Aaron Bell, ha detto di aver partecipato al funerale di sua nonna durante il primo lockdown, aggiungendo: “Non ho abbracciato i miei fratelli. Non ho abbracciato i miei genitori. Ho scritto l’elogio e poi non l’ho nemmeno recitato. Il primo ministro pensa che io sia uno sciocco?“. Boris Johnson si è detto “molto, molto dispiaciuto per gli errori di valutazione che potrebbero essere stati fatti da me o da chiunque altro al numero 10 e all’ufficio del gabinetto“. Intanto l’ex capo dei conservatori Mark Harper ha richiesto la pubblicazione completa del rapporto, che il Met ha permesso di pubblicare solo in parte. Anche il deputato Tobias Ellwood ha twittato che “se il primo ministro non pubblica il rapporto per intero, non avrà più il mio sostegno“.

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