È Fratelli d’Italia il partito politico italiano che raccoglie la maggiore approvazione popolare dopo la settimana di trattative senza sbocco che ha portato il Parlamento a rieleggere al Quirinale Sergio Mattarella. Sia il sondaggio dell’Istituto guidato da Nicola Piepoli, che le rilevazioni di SWG per il TgLa7 di Enrico Mentana accendono i riflettori sul partito di Giorgia Meloni.

Trattative Quirinale, i dati di Piepoli

Il sondaggio Piepoli, condotto la scorsa settimana per Studio24 sulla Rai, rileva un calo di mezzo punto per il Partito Democratico e per Azione di Carlo Calenda. Le trattative per il Quirinale non premiano le due forze, le quali scendono rispettivamente al 21% e al 3,5%. Cresce solo Fratelli d’Italia, ora al 20,5% e a solo mezzo punto dal PD. Più staccate Lega e Movimento Cinque Stelle. Forza Italia è al 7,5%. Altri partiti minori al 2-2,5%.

Il sondaggio post-Quirinale di SWG

La sostanza di questa anticipazione di Piepoli, nel bel mezzo della rissa a colpi di veti e contro veti fra i partiti, è confermata dall’ultimo sondaggio SWG, datato 31 gennaio. Il PD mantiene la prima posizione, ma perde mezzo punto secco rispetto alla scorsa settimana, esattamente come per Piepoli. Si avvicina notevolmente Fratelli d’Italia, ora al 20,5% (+0,7%). Le polemiche di questi giorni non hanno fatto bene al partito di Matteo Salvini. La Lega cede quasi un punto arretrando fino al 17,5%. Leggera risalita per il Movimento Cinque Stelle, ora al 13,8% (+0,3% rispetto alla scorsa settimana). In ribasso le quotazioni della Federazione Azione/Più Europa (4,5%, -0,3 punti). Piccoli movimenti per gli altri partiti, tranne che per Italexit che cresce ancora di mezzo punto portandosi al 2,1%.

M5S, Grillo fa appello all’unità

Fra i partiti maggiori, per i quali i sondaggi sono in questa fase particolarmente significativi, c’è sicuramente il Movimento Cinque Stelle. All’interno della formazione fondata da Beppe Grillo si è aperta una resa dei conti senza esclusione di colpi fra il presidente Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Un conflitto latente esploso nei giorni delle trattative per il Quirinale. Oggi 2 febbraio lo stesso Grillo è intervenuto con un post sul suo blog. Un messaggio come di consueto tra il serio e il faceto nello stile, ma pungente nella sostanza, per l’unità del Movimento. “Una volta un padre venerabile (Ghandi) disse ai suoi ‘sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo  – ha scritto il garante M5S – Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande.” “Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario. Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei)“.

Beppe Grillo, fondatore del M5S

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