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Il giuramento di Mattarella: “Dignità, noi responsabili del futuro. Azzerare le morti sul lavoro”

Discorso in Parlamento: 55 applausi. Il Capo dello Stato parla di Lorenzo Parelli, cita Davide Sassoli, ricorda Monica Vitti e omaggia Papa Francesco

Sergio Mattarella ha giurato davanti al Parlamento riunito in seduta comune, oggi 3 febbraio, esattamente 7 anni dopo la sua prima elezione al Quirinale in qualità di Presidente della Repubblica. È dunque, nuovamente, Capo dello Stato nel pieno delle funzioni del secondo mandato. Filo conduttore delle sue parole alla nazione il concetto di dignità e le sue declinazioni. Ma anche lo sguardo al domani. Occorre, ha detto il presidente, “costruire l’Italia del dopo emergenza“. “Per me è una nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità, alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi“, le sue prime parole. “Adempirò al mio dovere secondo i principi della Costituzione. La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno ad essere il punto di riferimento della mia azione“.

Mattarella: “Lotta al virus non è finita

Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l’esito della votazione, ho parlato delle urgenzesanitaria, economica e sociale – che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze“, ha detto Mattarella. E ha sottolineato che la “lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni“. “Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. E’ ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano“.

Mattarella Discorso Dignità

“Giorni travagliati, ora basta incertezze”

Le attese degli italiani “sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana“, ha sottolineato Mattarella. “È questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno“.

L’Italia, l’Europa e il grazie a Draghi

Viviamo in una fase straordinaria ha dichiarato Mattarella nel suo discorso – in cui l’agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale“. “Su tutti questi temi – all’interno e nella dimensione internazionale – è intensamente impegnato il Governo guidato dal Presidente Draghi. Nato, con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell’emergenza e ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell’Europa. Al Governo esprimo un convinto ringraziamento e gli auguri di buon lavoro“.

Mattarella Montecitorio Amato
Mattarella con Draghi, Amato, Fico e Casellati

Ma Mattarella difende il Parlamento

Quel che appare necessario nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati” ha però sottolineato Mattarella. “La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione“. Una standing ovation unanime ha segnato il passaggio in cui il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità per il Parlamento di esaminate gli atti del governo.

La crisi fra Russia e Ucraina

Un passaggio del discorso di Mattarella è stato dedicato anche alla crisi Ucraina. “Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro. In un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale“. “Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi. Affinché nessun popolo debba temere l’aggressione da parte dei suoi vicini”.

Mattarella Montecitorio Discorso Giuramento
Foto Twitter @Montecitorio

Mattarella e la riforma della giustizia

Il capo dello Stato ha parlato anche del nodo della giustizia. “Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nell’inviare un saluto alle nostre Magistrature – elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società -mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività“.

I giovani e le morti sul lavoro

Il discorso del Presidente della Repubblica tocca anche la questione giovani. “Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura – ha detto Mattarella – come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità“. “La dignità. Dignità – ha evidenziato – è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società”. “Dignità – ha detto ancora – è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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