Addio a Montagnier: dal Nobel ai No Vax, storia di uno scienziato discusso
Aveva 89 anni e il 15 gennaio aveva partecipato alla manifestazione di Italexit a Milano
Il Municipio di Neuilly-Sur-Seine, alle porte di Parigi, ha confermato oggi 10 febbraio il deposito dell’atto di morte del professor Luc Montagnier, secondo quanto riporta il quotidiano francese Libération.
Scopritore dell’HIV
Premio Nobel per la Medicina 2008 in quanto scopritore, con la professoressa Françoise Barré-Sinoussi, del virus HIV dell’Aids nel 1983, Montagnier avrebbe compiuto 90 anni il prossimo agosto. Negli ultimi anni il professore, contrario alla campagna vaccinale anti Covid, era diventato punto di riferimento dei No Vax di tutta Europa. Meno di un mese fa, lo scorso 15 gennaio aveva partecipato a Milano alla manifestazione dei No Vax e No Green Pass capitanati dal senatore Gianluigi Paragone di Italexit.
Montagnier, il giallo sulla morte
La morte di Montagnier è avvenuta martedì scorso 8 febbraio all’Ospedale americano di Neuilly. A confermarla anche la testimonianza della dottoressa Béatrice Milbert. Ieri 9 febbraio, ad annunciare la morte di Montagnier era stato il sito del giornale France Soir, una testata dove trovano spazio le tesi e i temi cari alla galassia No Vax. Nessun altro media aveva confermato. Oggi 10 febbraio è stato anche il controverso professor Didier Raoult, il ‘padre’ dell’idrossiclorochina, con la quale curava i suoi pazienti Covid a Marsiglia, a confermare il decesso di Luc Montagnier.
France Soir, notizia data subito
“All’età di 89 anni – aveva scritto France Soir – il professor Luc Montagnier si è spento all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine. Il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ci ha confidato che se ne è andato in pace, circondato dai suoi figli“. Sui social si erano da subito moltiplicati i messaggi di cordoglio. Ben prima che una fonte ufficiale come il Municipio di Neuilly, oppure altri media francesi confermassero la morte del virologo. Cosa che è appunto avvenuta oggi.
“Curare il Papa con i frutti esotici”
Nell’ultimo decennio – ricorda il quotidiano Le Monde – i discorsi del professor Montagnier, sempre meno scientifici, avevano suscitato stupore, anche pubbliche denunce da parte dei suoi colleghi scienziati. Tra le altre affermazioni, lo scopritore dell’HIV sosteneva che l’acqua ha una “memoria“ dei composti con cui è stata in contatto. E che gli africani avrebbero meno problemi di Aids se avessero una dieta più equilibrata. Aveva, inoltre, proposto di curare Papa Giovanni Paolo II, malato di Parkinson, con la papaia fermentata. E persino di curare l’autismo con gli antibiotici.
Montagnier: “Sars-CoV-2 prodotto dall’HIV“
Nel 2017 i suoi discorsi contro la vaccinazione obbligatoria dei bambini fecero insorgere un centinaio di accademici in una pubblica denuncia, in cui lo accusarono di propagare “messaggi pericolosi per la salute, a dispetto dell’etica che deve governare la scienza e la medicina“. Nell’aprile 2020, in piena pandemia di Covid, Montagnier aveva affermato che il Sars-CoV-2 era stato prodotto dall’HIV. Un’affermazione che non è stata supportata da alcun serio studio scientifico.
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