Non sarà una quarta dose di vaccino anti Covid ma più semplicemente un richiamosperiamo annuale e “dovremo fraternizzare anche quello“. Così oggi 10 febbraio il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, ad Elisir, su Rai Tre. “L’efficacia di questi vaccini – ha detto – è andata anche meglio del previsto, rispetto al fatto che il dato degli studi sia stato del 95% di efficacia e che sia stato confermato nel primo trimestre di utilizzo reale. C’è stata poi una lenta graduale perdita di efficacia anche per una variante che l’ha parzialmente ridotta“. La comunità scientifica, “ne ha concordemente visto lo straordinario beneficio ovunque“.

Vaccino, Novavax e Valneva

Novavax è in arrivo, dovrebbe arrivare il 24 di questo mese e essere disponibile” ha detto ancora Magrini. “È un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Sarà una piccola integrazione rispetto agli altri vaccini a mRna. Alcuni sembrano preferirlo, quindi Novavax sarà presto un’opzione per un milione o due di persone che vogliono comunque vaccinarsi“. “Mentre Valneva“, ha aggiunto, “è un vaccino ancor più classico e con una tecnologia più vecchia, si tratta di un vaccino inattivato che arriverà ancora più avanti“. In qualsiasi caso, quelli a mRnasi sono rivelati i vaccini più efficaci“, sui quali “non c’è da avere nessun dubbio rispetto a interferenze geniche, genetiche”.

La pandemia in Italia oggi

Nello scenario di un’ampia campagna di protezione grazie al vaccino si collocano gli ultimi dati sulla pandemia di Covid in Italia. Dal 2 all’8 febbraio i nuovi casi nel nostro Paese appaiono, per la seconda settimana consecutiva, in netta flessione. Si registra infatti un incremento delle nuove infezioni da Coronavirus in calo del -27,9% rispetto a 7 giorni fa. Una discesa che per la Fondazione di monitoraggio indipendente Gimbe si deve “in parte alla minore circolazione del virus“. Tuttavia l’organismo presieduto da Nino Cartabellotta lancia un’allerta: “I dati legittimano un cauto ottimismo, ma non mosse azzardate“.

In 7 milioni senza vaccino

A oggi in Italia l’85,4% della popolazione, compresi i bambini, ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Mentre l’82% ha completato il ciclo vaccinale. Tuttavia restano 7,1 milioni di persone che non hanno ancora ricevuto nemmeno una somministrazione. Il tasso di copertura delle terze dosi è, invece, all’83,5% ma con nette differenze regionali. Si va dal 77,5% della Sicilia all’89% della Valle D’Aosta. Su Twitter Nino Cartabellotta fa rilevare con un post che nella settimana dal 2 all’8 febbraio si è verificato un’ulteriore calo dei nuovi vaccinati. Le prime dosi nella fascia d’età infantile fra i 5 e i 12 anni sono diminuite del -35%; nella fascia dei cittadini con più di 50 anni del -41%.

Al centro Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa

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