Carnevale si può considerare in assoluto la festa dei colori, della musica, delle risate, degli scherzi e delle maschere; una ricorrenza che unisce adulti e bambini e che diffonde buon umore. Si tratta di una tradizione antica, con manifestazioni sparse in tutto il mondo. Ovviamente il Covid ha modificato anche quest’abitudine di fare festa; ma, con le giuste restrizioni, sono tanti i comuni che hanno deciso di riaccendere i colori del Carnevale. Questa festa varia la sua data ogni anno, poiché dipende dalla Pasqua; nel 2022 l’inizio delle celebrazioni coincidono con la vigilia di San Valentino. Dal 13 febbraio al 1 marzo, infatti, le strade si dipingeranno di coriandoli e stelle filanti.

I giorni significativi del Carnevale

Le giornate più significative del Carnevale sono il Giovedì Grasso (24 febbraio 2022), la Domenica di Carnevale (27 febbraio 2022) e il Martedì Grasso (1 marzo 2022); quest’ultima data precede il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima. Il termine ‘grasso’ associato ai due giorni indica l’inizio e la fine della settimana dedicata ai grandi e ricchi banchetti, che precedono il periodo Cristiano per eccellenza di preghiera e digiuno; la Quaresima appunto.

Il termine Carnevale, infatti, deriva dal latino “carnem levare“; ossia, eliminare tutti i piaceri della carne e concentrarsi sulla sobrietà anche spirituale, soprattutto per i credenti. Il Carnevale è, dunque, strettamente legato alla Pasqua, sia per quanto riguarda il fattore temporale, sia per quanto riguarda il significato della festa. Per determinare la data, bisogna, quindi, contare sei settimane prima della Pasqua; anch’essa variabile e calcolata partendo dal plenilunio di primavera, che quest’anno cade tra il 22 marzo e il 25 aprile.

Le maschere di Carnevale

Secondo una tradizione diffusa, le origini del Carnevale potrebbero risalire agli antichi Egizi che adoravano la dea Iside con delle feste in maschera; elemento ancora tipico di questa ricorrenza. Tuttavia, la festa è arrivata fino a noi grazie alla tradizione Cristiana, dove vi era l’abitudine di organizzare un grande banchetto prima dell’inizio della Quaresima. Ma tornando alle maschere, che rappresentano il simbolo di questa celebrazione, esse rappresentavano, in passato, una sorta di rovesciamento dell’ordine; da qui, infatti, deriva anche la tradizione dello scherzo che colleghiamo al detto popolare: “A Carnevale ogni scherzo vale“.

Secondo alcune ipotesi l’abitudine di mascherarsi potrebbe derivare dalla tradizione pagana; nel periodo dei Saturnali, il Carnevale nell’Antica Roma, si sovvertivano ogni tipo di gerarchia sociale. I poveri potevano travestirsi da ricchi e viceversa. Le maschere si tramandarono come una sorta di scherno verso i potenti, ma anche verso i vizi e i ‘tipi’ umani, gli stereotipi; proprio per questo, in Italia, ogni Regione ha la sua maschera, legata ad una fase precisa del teatro dell’arte. Arlecchino nel Bergamasco, Pantalone nel Veneto, Pulcinella in Campania o Gianduia in Piemonte, sono solo alcune delle maschere tradizionali del nostro Paese.

Le tradizioni e le manifestazioni più famose

Uno dei riti che si lega al Carnevale è quello di lanciare i festosi coriandoli. Secondo molte ipotesi, questa tradizione potrebbe risalire all’epoca rinascimentale; durante la quale, non si usava la carta, ma semi di coriandolo ricoperti di zucchero. Successivamente i semi vennero sostituiti dalle palline di gesso; ma è nel 1876 che Ettore Fenderl sostituì la carta al gesso. Prima di lui, nel 1875 Enrico Mangili aveva iniziato ad usare lo scarto dei fogli di carta utilizzati per l’allevamento dei bachi da seta.

E alla tradizione dei coriandoli si lega quelle dei dolci tipici; dalle chiacchiere alle castagnole, un tripudio di frittura e zucchero. Del resto, anche il cibo fa festa e a Carnevale non può mancare. E a questa ricorrenza si uniscono anche manifestazioni spettacolari per lanciare i coriandoli e gustare i dolci: le parate. Sono tante le sfilate famose in tutto il mondo come il ‘nostro’ Carnevale di Venezia o il Carnevale di Viareggio nel quale sfilano carri allegorici, che fanno da caricatura ai temi di politica e attualità. E poi c’è il Carnevale d’Ivrea al quale si lega la tradizionale Battaglie delle Arance che segna le sue radici nel Medioevo; si narra, infatti, che un barone noto per lasciare affamata la città, fu cacciato da una ribellione popolare proprio a colpi di arance. E parlando di Carnevale non si può dimenticare di menzionare quello di Rio de Janeiro, il primo in Brasile; la danza e il ritmo sono i pilasti portanti di questa manifestazione. Il primo ballo durante il Carnevale di Rio si tenne nel 1840, con la polka e il valzer, mentre il samba fu introdotto nel 1917 e da allora ne è diventato l’emblema.

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