È arrivato nel cuore della notte fra ieri e oggi 17 febbraio il via libera delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio al cosiddetto bonus psicologo per fronteggiare le conseguenze della pandemia di Covid sui disturbi della salute mentale. L’emendamento, a prima firma del deputato del PD, Filippo Sensi, è stato approvato come modifica al decreto legge Milleproroghe dopo un lungo pressing. In tutto si stanzieranno ulteriori 20 milioni di euro nel corso del 2022. La metà circa di questa cifra andrà a finanziare il bonus e l’altra metà a sostenere il reclutamento di professionisti per combattere il disagio mentale legato al Covid.

A quanto ammonta il bonus

Il bonus psicologo arriverà a 600 euro all’anno e potrebbe riguardare circa 18 mila persone. Diventerà un parametro calcolabile in base all’Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente. Il tetto massimo per poterne usufruire è fissato a 50mila euro di reddito annuo. Si punterà, nelle intenzioni, del legislatore, a favorire i cittadini che hanno i redditi più bassi. “Le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio approvano il bonus psicologo – ha scritto su Twitter Filippo Sensi, primo firmatario dell’emendamento – Grazie al governo per il lavoro fatto, ai gruppi parlamentari per il sostegno, a tutti coloro che ci hanno creduto. Si va in aula alla Camera. Un passo avanti decisivo“.

Come si fa per averlo

Le modalità di presentazione della domanda per accedere al contributo, l’entità del bonus e i requisiti, anche reddituali, per la sua assegnazione non sono ancora definiti in tutti i dettagli. Li si dovranno stabilire formalmente in un decreto del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell’Economia. Il tutto entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge su cui il Governo Draghi ha posto il voto di fiducia alla Camera dei Deputati. Uno scrutinio che è previsto per domani 18 febbraio.

Perché il bonus psicologo

Il provvedimento sul bonus psicologo sorge dal fatto che nel corso di questi due anni di Covid sono aumentati “i suicidi, gli episodi di autolesionismo, ansia e depressione tra giovani ma non solo” ha detto Sensi. “Di fronte a questa impressionante ondata di disagio – ha sottolineato il deputato Dem – credevamo fosse necessario andare incontro alle esigenze di queste persone“. Secondo uno studio condotto dalla Fondazione The Bridge durante la pandemia “c’è stato un peggioramento delle condizioni di vita e di salute degli utenti già in carico ai servizi di salute mentale. Una diminuzione dell’aderenza al trattamento (68%) e incremento del rischio suicidario (63%).” “Nella popolazione generale il rischio di sviluppare sintomi ansiosi, depressivi e stress correlati è arrivato al 95%“, ha spiegato la Fondazione. “L’aumento di dipendenze patologiche è del 90% ed è cresciuto dell’85% il consumo di farmaci non soggetti a prescrizione come gli ansiolitici e gli psicotropi“.

 

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