Foto Twitter @galatacla
Mentre si avvicina il momento di Mario Draghi a Mosca per trattare con Vladimir Putin sulla crisi ucraina – una visita in programma a giorni – non è escluso che Putin incontri anche il presidente americano Joe Biden. Cresce tuttavia, di ora in ora, l’intensità degli scontri armati nel Donbass tra l’esercito ucraino e i separatisti filorussi. A Donetsk, sostengono questi ultimi, gli ucraini hanno colpito l’ospedale della città.
In Ucraina la possibilità della guerra su vasta scala scatenata da un’invasione russa è però tutt’altro che superata. L’intelligence statunitense sostiene che le truppe di Mosca combinate con le forze separatiste del Donbass potrebbero dispiegare sul terreno fino a 190mila soldati. Tuttavia, ha affermato il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, finché non esiste una “forza d’attacco” dei russi in alcuna città, è inappropriato dire che un’invasione avverrà domani o dopodomani. “Questo non significa che non vi sia alcuna minaccia. Voglio ricordare ai nostri partner che la minaccia esiste dal 2013“, ha detto il ministro al canale TV 1+1.
Se la Russia non invaderà l’Ucraina, Joe Biden ha accettato “in linea di principio” di incontrare il capo del Cremlino. È il quadro diplomatico che si presenta a seguito della mediazione del presidente francese Emmanuel Macron, avvenuta ieri 20 febbraio. L’incontro tra Biden e Putin potrebbe avvenire dopo il summit tra il segretario di Stato americano, Antony Blinken, col ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in programma giovedì prossimo 24 febbraio. “Il presidente Biden è pronto a confrontarsi con il presidente Putin in qualsiasi momento e secondo qualsiasi formato, se questo può contribuire ad evitare una guerra“, ha detto Blinken domenica 20 febbraio alla Cnn.
Ma per il Cremlino, pur non escludendo l’ipotesi, è “prematuro” parlare di un incontro tra Putin e Biden. E in una nota si spiega che “non ci sono piani concreti” per un vertice tra i due leader sulla crisi ucraina. “Putin e il presidente degli Stati Uniti Biden possono decidere di discutere dell’Ucraina in qualsiasi momento. Una telefonata o un faccia a faccia si possono fare in qualsiasi momento“, si legge nella nota del Cremlino. In cui però si precisa che “non esiste ancora un piano concreto” in questo senso.
La tensione sul terreno continua a salire. Dal Donbass, compresa la città di Donetsk dell’autoproclamata repubblica separatista, oltre 60mila profughi sono già arrivati in Russia. Fuggono dagli scontri sempre più intensi tra le forze armate ucraine e i ribelli separatisti. Le milizie di Donetsk hanno riferito che l’ospedale maggiore e una centrale elettrica della città sono stati colpiti da un bombardamento di mortai compiuto da truppe ucraine della 54ª Brigata meccanizzata. L’agenzia di stampa russa Interfax ha riferito inoltre che più di 21mila persone sarebbero rimaste senz’acqua nel territorio della repubblica autoproclamata, a causa di un bombardamento che ha colpito un impianto idrico.
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