Le truppe russe sono ormai nel Donbass e l’Ucraina è sull’orlo della guerra. Kiev difende la sua integrità e accusa il Cremlino: “Volete risuscitare l’Unione Sovietica, siamo pronti a difenderci, avremo perdite ma vinceremo“. La replica del presidente russo, Vladimir Putin, non si fa attendere. “Non vogliamo ricostruire un impero“, afferma. I separatisti di Lugansk e Donetsk hanno intanto approvato l’accordo con Mosca che ha riconosciuto l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche dell’Ucraina orientale. I russi, che secondo la Nato hanno ammassato ai confini ucraini almeno 130mila uomini, accusano Kiev di aver posizionato 120mila soldati sulla linea di contatto con i separatisti del Donbass.

Putin: “Le forniture gas non cesseranno

Mosca non intende comunque interrompere le forniture di gas sui mercati globali a causa della tensione con l’Ucraina. Lo ha assicurato o stesso Putin. “Un uso più ampio del gas naturale, uno dei tipi di combustibile più rispettosi dell’ambiente, è piuttosto rilevante in questa fase. La Russia è orientata a continuare la fornitura senza interruzioni di questa risorsa energetica, compreso il gas naturale liquefatto, sui mercati globali“. L’affermazione è arrivata al forum dei Paesi esportatori di gas, secondo quanto riferito dal Cremlino sul suo sito.

Il segretario della Nato, Stoltenberg (a destra), col presidente polacco Duda. Foto Twitter @jensstoltenberg

Le reazioni di Nato ed Europa

La Casa Bianca intanto plaude alla decisione della Germania di bloccare la certificazione del gasdotto Nord Stream 2 – dalla Russia in Europa occidentale attraverso il mar Baltico e la Germania – in risposta alla decisione russa di riconoscere le due repubbliche separatiste in Ucraina. L’Amministrazione Biden annuncerà nelle prossime ore le sue misure in termini di sanzioni e parla ormai di invasioneLe sanzioni arriveranno anche dall’Unione europea e lo ha già fatto il Regno Unito, che ha annunciato sanzioni contro 5 banche russe. Non solo, la Gran Bretagna bloccherà tutti gli asset britannici di alcuni noti oligarchi considerati vicini a Putin. Lo ha reso noto il premier Boris Johnson al Parlamento di Westminster. Una riunione straordinaria della commissione Nato-Ucraina si terrà a Bruxelles oggi 22 febbraio.

L’Italia e la crisi ucraina

Il premier Mario Draghi ha condannato con fermezza le mosse della Russia. “Quella di Mosca è un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina” ha dichiarato. Il riferimento è alle truppe entrate nel Donbass e al riconoscimento delle repubbliche separatiste. “Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi – ha aggiunto Draghi – ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Ue misure e sanzioni nei confronti della Russia“. Per domani 23 febbraio, alla Camera, è attesa l’informativa del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, scrive l’Ansa.

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