Vladimir Putin attacca l’integrità nazionale del popolo ucraino stravolgendo gli equilibri mondiali. Per giorni la diplomazia ha tentato di evitare l’escalation militare, ma aleggia a questo punto il dubbio sulle reali intenzioni del Presidente russo di arrivare davvero ad una mediazione. Secondo diverse analisi delle fonti video, sia quelli dei capi delle repubbliche indipendentiste del Donbass, che quello dello stesso Putin di oggi, in cui annuncia attacco, risulterebbero essere stati registrati tempo prima. Prova che sancirebbe una premeditazione lucida e cruda del Cremlino di attaccare il popolo ucraino. Da che parte della storia dunque bisogna stare? La NATO attaccherà? Come possiamo colpire Putin? Fin dove si spingerà Mosca?
L’attacco di Putin all’Ucraina: la pace dipende da chi controlla le materie prime
Il gesto di Putin all’Ucraina rappresenta il più duro attacco ad una democrazia occidentale dalla Seconda Guerra Mondiale. L’occidente si divide alla ricerca del colpevole. ‘Gli USA hanno portato avanti negli anni una politica del terrore alle porte della Russia’ dicono alcuni; mentre altri sono convinti che ‘Putin sia un usurpatore’. I tentativi occidentali di scongiurare la guerra in Europa, sono stati raggelati la Presidente russo con il nostro peggior incubo. Ha attaccato l’ordine mondiale che aveva garantito la pace in Europa per quasi più di 60 anni. La pax ‘americana’ è finita. Il deterrente combinato dell’economia europea e della potenza militare americana stavolta non sono bastati a fermare l’avanzata russa.
La crisi finanziaria del 2008, la pandemia, le spese militari per le guerre in Iraq e in Afghanistan, sono solo alcune delle cause che hanno indebolito l’economia americana ed europea. L’Occidente unito continua a rappresentare il sistema economico più potente al mondo, ma ha commesso negli anni gravi errori politici. La globalizzazione ci ha illuso di poter creare rapporti di interdipendenza e di reciproca fiducia tra gli Stati sovrani, al di fuori del sistema politico vigente in quel territorio. Ma la realtà ci riporta oggi alla cruda verità che ci hanno insegnato i libri di storia. Il mondo non è fatto di soli rapporti economici, ma anche di ideologie e di passioni pericolose, che sembrano spegnersi, ma rimangono li come carboni ardenti pronti a riaccendersi. Ogni superpotenza mondiale in realtà nella corsa alle materie prime tenta di arrivare prima dell’altro, per poter dettare poi lei le regole del gioco. La pace dipende solo da chi controlla maggiormente queste risorse.
Il ricatto di Putin all’occidente
La Russia ha stretto il cappio attorno all’Europa proprio con il suo asservimento a queste risorse. Risorse energetiche di cui l’Europa entro il 2050 tenterà di fare a meno, declassando la Russia così definitivamente a ‘benzinaio del terzo mondo’. Il problema ora sussiste nel breve termine, l’Occidente per colpire duro dovrà intaccare l’export russo di gas e petrolio. L’unica soluzione in grado di destabilizzare veramente l’appoggio politico attorno a Putin. Il problema è che in tal modo il rincaro delle bollette finirà per pesare sui cittadini europei. L’UE si trova così in una stretta a tenaglia e anch’essa sotto attacco, dove al posto dei carri armati russi vi è il braccio di ferro di Putin con la minaccia dello stop alle esportazioni. E che su un possibile intervento militare inoltre avverte ‘chiunque colpirà verrà colpito con azioni senza precedenti‘. Con il fantasma di un possibile attacco nucleare da parte russa. Tutto questo basta a far capire da che parte della storia oggi sia la libertà e la ragionevolezza.
Oggi pomeriggio abbiamo manifestato contro l’aggressione da parte della Russia e per esprimere la nostra solidarietà al popolo ucraino.
Non possiamo né vogliamo arrenderci a questa pagina buia della storia europea e mondiale.#StopWar #RussiaUkraineConflict pic.twitter.com/3FSuPojtcQ— Cecilia D’Elia (@ceciliadelia) February 24, 2022
Il diritto calpestato del popolo ucraino
In questo quadro commuove il popolo ucraino ed i video sulle lunghe file dei civili pronti ad arruolarsi per difendere la propria terra. Persone normali con una loro vita pronti a morire. Immagini a cui non avremmo mai più voluto assistere. Il diritto del popolo ucraino è quello di tutti popoli alla propria esistenza, alla libertà di scegliere il proprio destino ed i propri alleati. Putin ha cercato in questi anni di fare leva sulla debolezza della democrazia per dividere noi occidentali. Sperando di smascherare tra i nostri principi di democrazia e libertà qualcosa di non molto diverso dai desideri egemoni delle tradizionali superpotenze. L’Occidente in piena crisi – dei tradizionali partiti politici – si è sentito quasi trascinato dalla nostalgia di uomini forti pronti a prendere le decisioni. Oggi ci rendiamo conto di quanto i mille difetti del sistema democratico, alla fine valgano sempre la pena di essere difesi. La democrazia potrà essere a volte fragile e corrotta, ma lascia sempre dei margini all’autodeterminazione dei popoli.
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