Dai social video e immagini dell'attacco di elicotteri russi sull'aeroporto di Hostomel, appena fuori dalla capitale ucraina Kiev
Ore 15:55 – Combattimenti sarebbero in corso non lontano dall’ex centrale nucleare di Chernobyl, nell’Ucraina settentrionale, dove nel 1986 si verificò uno dei maggiori disastri nucleari della storia. La testata giornalistica The Kyiv Independent riporta l’avvertimento del consigliere del ministro degli Interno, Anton Herashchenko, sul fatto che “i bombardamenti possono disturbare il materiale radioattivo sepolto“.
Aggiornamento ore 15:45 – Kiev è sotto attacco aereo russo. Le autorità cittadine hanno chiesto agli abitanti rimasti in città di mettersi al sicuro nei rifugi sotterranei.
“Nel Consiglio Ue decideremo sanzioni molto dure contro la Russia“. Così il premier Mario Draghi al termine del Consiglio dei ministri, oggi 24 febbraio. “L’Italia è pienamente allineata con i suoi partner, Putin metta fine a spargimento di sangue, il dialogo è impossibile” ha aggiunto. L’obiettivo, secondo Draghi, resta quello di “preservare l’integrità nazionale dell’Ucraina“.
La situazione, però, è che, a poche ore dall’invasione, truppe russe si troverebbero già nella regione di Kiev. Lo annunciano gli stessi soldati ucraini. Il Fsb (il servizio segreto russo) dichiara che “le guardie di frontiera ucraine stanno lasciando in massa i loro posti di schieramento al confine russo-ucraino. A partire dalle 13, le guardie di frontiera ucraine hanno lasciato tutte le unità al confine russo-ucraino“. Elicotteri russi hanno sferrato un attacco all’aeroporto di Hostomel (foto in alto e video sotto, inviato da uno nostro lettore; n.d.r.) a circa 15 minuti di distanza da Kiev.
La conferma arriva dalle autorità ucraine. Un video che riprende l’attacco è accessibile dal post social del giornalista bielorusso Tadeusz Giczan, che riproduciamo qui sotto.
“La Russia ci ha attaccato a tradimento questa mattina, come ha fatto la Germania nazista negli anni della seconda guerra mondiale. Ad oggi, i nostri paesi si trovano su lati diversi della storia mondiale. La Russia ha intrapreso la strada del male, ma l’Ucraina si sta difendendo e non rinuncerà alla sua libertà, qualunque cosa pensi Mosca“. Così su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a seguito dell’invasione delle truppe e dell’aviazione russa.
Il presidente ucraino ha inoltre annunciato che Kiev ha rotto le relazioni diplomatiche con la Russia e nel corso di un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron ha “chiesto interventi multipli per sostenere l’Ucraina“. Sta facendo intanto il giro dei social il drammatico appello che stanotte Zelensky ha rivolto direttamente ai cittadini russi, in lingua russa, poco prima dell’invasione di stamani all’alba. Il presidente ha inoltre lanciato un appello affinché i cittadini ucraini donino sangue: “Ne hanno bisogno militari feriti“, ha detto.
In Italia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato al Quirinale questo pomeriggio, alle 16:30, il Consiglio Supremo di Difesa. I leader dei paesi aderenti alla Nato si riuniranno invece domani, 25 febbraio, in videoconferenza per fare il punto della situazione sull’attacco della Russia all’Ucraina. A Kiev, in queste ore, migliaia di abitanti sono in fuga con i propri mezzi verso altre zone del paese.
Sul territorio invaso dalla Russia si contano già morti e feriti. Secondo il Governo ucraino “più di 40 soldati ucraini e circa 10 civili sono stati uccisi“. Forti esplosioni si sono verificate a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella stessa capitale, Kiev. I russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto. Bloccata la navigazione nel Mare d’Azov. Il ministero della difesa russo annuncia: “Annientate le difese aeree” ucraine e denuncia “vittime civili nel Donbass“, Kiev fa sapere di avere abbattuto cinque aerei e un elicottero russi e avere “ucciso 50 occupanti“.
L’esercito della Russia sarebbero entrato in Ucraina da più punti della frontiera, anche da Bielorussia e Crimea. Ci sono blindati contrassegnanti dal marchio ‘Z’ ed elicotteri dal marchio ‘V’. “Ero in residenza, mi hanno svegliato le bombe alle 4 e 30 del mattino” ha detto al Corriere della Sera l’ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo. Per quanto riguarda gli italiani che vivono a Kiev e in Ucraina “sono tutti rimasti in città. Così hanno preferito, hanno qui la famiglia, le attività imprenditoriali, e non credevano veramente in un attacco“.
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