Con la sua fotografia, Oliviero Toscani ha rivoluzionato, scandalizzato e fatto discutere. Spicca lui tra gli autori italiani che meglio ha suscitato dibattiti accesi nell’opinione pubblica con le sue foto pur rimanendo esteticamente ineccepibile. Non possiamo non citare lo scatto che ritraeva il paio di jeans di Chi mi ama mi segua, o il bacio tra un prete e una suora. Tutte le sue campagne hanno lasciato un segno e scatenato polemiche.

Oliviero Toscani è un creatore d’immagine che ha saputo andare oltre il messaggio. In merito al suo essere incline al rappresentare – con una certa schiettezza e nello stesso tempo raffinatezza nello stile – uno spaccato della società, Toscani durante una recente intervista concessa a Rolling Stone ammette di esser stato spesso frenato da chi diceva “Oliviero vuoi troppo”“Oliviero, così non va bene”. Ed è per questo che al fotografo Toscani ventenne oggi gli direbbe: “Oliviero, non ascoltare questi c******i e fai quello che ti senti di fare”.

Oliviero Toscani, una carriera “no limits

In sessanta anni di carriera, Oliviero Toscani ha lavorato in ogni luogo del mondo. Il suo nome, le sue immagini sono apparse sulle riviste più importanti. Migliaia di ritratti sono stati celebrati e, tutt’ora lo sono, uno più rappresentativo dell’altro. A lungo legato al brand United Colors of Benetton, Toscani ha contribuito alla cultura artistica e pop come fotografo tramite la fondazione della rivista Colors (nel 1990) e poi di Fabrica, centro internazionale per la ricerca sulle arti e sulla comunicazione moderna.


Ed oggi che festeggia i suoi 80 anni continua – per fortuna potrebbero dire i nostri occhi – a lavorare ancora con i giornali. È uno dei pochi. E non solo. Dagli Anni Sessanta ad oggi ad esempio Elle lo sceglie per realizzare quei servizi fotografici di moda che poi vendono in tutto il mondo. E, mentre ammette quanto sia incredibile che lo debba fare lui a 80 anni, domandandosi dove sono oggi i giovani, un nuovo progetto lo vedrà con al collo la propria macchina fotografica.

Toscani e Abramovich: un sodalizio che guarda verso il futuro

Dl 1982 al 2000, Toscani trasforma Benetton in uno dei marchi più conosciuti a livello mondiale. Offre ad ogni campagna una sua identità iconica e riconoscibilissima. Sintetizza in uno scatto un’intera strategia di comunicazione. I suoi lavori vengono esposti alle Biennali di Venezia e di San Paolo, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Dopo così tanti anni di evoluzione, innovazione sulla carta stampa, sul digitale e nel campo cinematografico, ora ha raccolto tutto il suo passato ricco di immagini nel libro Ne ho fatte di tutti i colori, edito da La Nave di Teseo. La sua agenda è ancora piena. Il 4 e il 5 marzo sarà a Milano per l’omaggio della Triennale. E non solo. Toscani ha in cantiere un progetto nella sua Toscana con Marina Abramovich.


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