La Giornata Mondiale contro la Discriminazione si celebra ogni anno l’1 marzo e nasce per abbattere ogni forma di diseguaglianza; contro ciò che divide, questa ricorrenza nasce per unire. Una lotta contro ogni abuso per differenze razziali, di sesso, di religione, di orientamento sessuale; fino ad arrivare alle lotte contro il bullismo nelle scuole e negli ambienti di lavoro.

Questa giornata nasce il 1 marzo del 2014, quando l’ONU ha deciso di abbracciare la campagna contro la discriminazione nella Giornata Mondiale contro l’AIDS; quest’ultima lanciata da UNAIDS, il programma delle Nazioni Unite sull’HIV e sull’AIDS, fatta nel 2013. La Giornata Mondiale contro la Discriminazione nasce dunque con l’intento di estendere la lotta alle diseguaglianze ad ogni altra forma di discriminazione presente nella società.

Gabriel Garcia Marquez diceva: “Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi“; ed proprio questo lo spirito che anima la Giornata Mondiale contro la Discriminazione. Il desiderio di abbattere ogni forma di supremazia e di potere che fa della differenza di sesso, di razza, di religione, di orientamento sessuale, un pretesto per discriminare un altro essere umano.

La discriminazione nella vita di tutti i giorni

Ogni forma di diseguaglianza genera divisione e insinua nell’uomo l’istinto di considerare l’altro un ‘diverso‘. questo succede nelle scuole e negli ambienti di lavoro con il bullismo; in molte case o realtà sociali dove l’uomo si considera superiore alla donna. La storia ha da sempre attraversato contrasti animati dalla brama di potere verso popolazioni di altra razza o di diversa religione; ma la discriminazione può essere insita anche nella vita quotidiana.

Il tema che ha percorso la Giornata Mondiale contro la Discriminazione del 2018 ci consente di riflettere su come ogni giorno possiamo essere messi davanti ad un fenomeno discriminatorio. “What if…“, “E se…” due semplici parole dalle quali scaturiscono altre, altrettanto, semplici domande. Un articolo del SISMED le ripropone; “E se la persona che ti serve il caffè fosse un rifugiato, torneresti in quel bar? E se la persona che ti ha venduto la verdura fosse affetta da HIV, compreresti ancora del cibo? E se il tuo vicino avesse la tubercolosi, ti fermeresti a chiacchierare? E se il tuo vicino avesse una religione diversa dalla tua, l’accoglieresti ancora a casa tua? E se il tuo collega fosse omosessuale, lavoreresti ancora con lui?“. Domande che mirano a far scaturire una riflessione profonda su quanto sia brutalmente ‘facile’ discriminare qualcuno solo perché si ritiene ‘diverso’.

Il significato della Giornata Mondiale contro la Discriminazione

Dunque, il significato condiviso della Giornata Mondiale della Discriminazione si trova nel diritto di tutti a poter essere sé stessi; di vivere nella propria dignità, di esprimere le proprie attitudini. Nessuno dovrebbe vivere la propria vita oppresso dal pregiudizio altrui; tutti dovremmo essere liberi. Ed oggi in questi giorni di guerra questo pensiero torna ancora più pressante; il diritto alla libertà negato è l’orrore più grande che un uomo possa commettere verso un altro uomo.

Gli obiettivi di questa giornata sono quelli che si ritrovano espressi anche nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile; poiché senza un mondo veramente equo è impossibile creare una società che sia uguale e di pari sviluppo per ogni cittadino della Terra. La Giornata Mondiale contro la Discriminazione, a tal proposito, si propone, ogni anno, di fare informazione e divulgazione; partendo dal presupposto che le più grandi discriminazioni, a volte, nascono proprio da un’assente, o peggio ancora, cattiva informazione.

Dalla Costituzione ai Diritti Umani

Il rispetto dei diritti umani è uno dei principi fondanti delle leggi; e questo non dovrebbe mai essere trascurato. La Costituzione all’art. 3 afferma: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. Senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“.

E pari concetto è espresso nell’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza“.

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