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Torna a casa dall’Ucraina il ballerino italiano rimasto in trappola

Operazione dei servizi di Intelligence per mettere in salvo Giordano Signorile, 19 anni, di Capurso, in provincia di Bari

È in salvo da Kiev sotto assedio russo, e in viaggio verso la Moldavia, il ballerino italiano Giordano Signorile, 19 anni.

Il giovane, rimasto bloccato dallo scoppio della guerra nella capitale ucraina, ha potuto usufruire di un’operazione dei servizi di intelligence italiani, in collaborazione con l’Unità di Crisi della Farnesina. Signorile, di Capurso nel Barese, si era trasferito da giovanissimo a Kiev per lavoro e per studio. Allo scoppio della guerra, giovedì scorso 24 febbraio, era rimasto bloccato nel dormitorio dove vive da 5 anni. La mamma: “Sono felice“.

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Nascosto nel garage

Signorile viveva in Ucraina da quando aveva 14 anni per coltivare il suo sogno: diventare un ballerino professionista e calcare i principali palcoscenici internazionali. Per questo è iscritto all’Accademia di danza di Kiev, dove si era rifugiato dal giorno dell’invasione russa. Assieme ad altri due amici, un ragazzo e una ragazza di origini cinesi, si era nascosto nel garage interrato dell’Accademia durante i bombardamenti, nel quartiere Voskresenka, a circa 40 chilometri dal centro. Senza mezzi a disposizione, non ha potuto spostarsi per raggiungere l’ambasciata italiana.

Gli appelli per il ballerino

La sua famiglia aveva lanciato più appelli negli ultimi giorni affinché qualcuno andasse a prenderlo per portarlo in un luogo sicuro. Domenica scorsa, 27 febbraio, c’era stata anche una telefonata tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il papà del ragazzo pugliese. I cittadini di Capurso erano scesi in piazza, dando vita a una fiaccolata contro la guerra e chiedendo di mettere in salvo il loro giovane concittadino. A raccontare qualche retroscena del salvataggio, è stata la mamma, Fausta Policarpo a Corriere del Mezzogiorno. “Verso le 11 – ha riferito la donna – Giordano è stato prelevato da personale dell’ambasciata italiana e da militari ucraini e si è messo in viaggio verso la Moldavia. Sono felice, ma per ora al 50%: lo sarò totalmente quando tornerà a casa. Per ora non sono riuscita a sentirlo, ma credo sia normale“.

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Gli italiani nella trappola della guerra

Il caso del ballerino Giordano Signorile è rappresentativo degli italiani rimasti a Kiev e nel resto dell’Ucraina, nella trappola della guerra. Secondo l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, alla data del 24 febbraio, quando la guerra è scoppiata, in Ucraina ci sarebbero stati 1.600 italiani. Ma il numero sarebbe in realtà molto più alto. A questi vanno aggiunte oltre 400 persone che si sono registrate fino alla settimana passata al servizio del ministero degli Esteri Viaggiare Sicuri. Registrazioni avvenute con l’intensificarsi della crisi e prima dell’invasione dei russi. E anche coloro che non sono segnalati. Secondo le stime del Governo italiano sarebbero in tutto fra i 2.500 e i 3.000 nostri connazionali in zona di guerra. Alcuni di essi però potrebbero aver lasciato il Paese con voli o auto private prima dell’esplosione della guerra.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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