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Ucraina, ogni giorno in Italia 1000 persone in fuga dalla guerra

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Mentre prosegue l’offensiva russa in Ucraina l’Assemblea generale dell’Onu ha votato a larghissima maggioranza, oggi 2 marzo, una risoluzione che condanna l’invasione di Mosca e chiede l’immediata cessazione della guerra. Sono stati 141 i paesi del mondo che hanno condannato il conflitto in corso; 35 gli astenuti, fra cui la Cina; 5 i contrari. Ovvero: Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Eritrea e Siria.

Il centro di Kharkiv, la seconda città del paese, è stata colpita nuovamente da missili russi mentre le forze separatiste filo-russe della Repubblica di Donetsk hanno circondato Mariupol dove non c’è più acqua e 500mila persone sono bloccate. A Kiev distrutti centinaia di snodi di trasporto, edifici residenziali, ospedali e asili. Spenti più di 400 incendi e disinnescati 416 esplosivi. Gli Stati Uniti stimano che nei sette giorni di invasione dell’Ucraina siano circa 2.000 i morti russi. Il presidente ucraino Zelensky non cessa di lanciare appelli al mondo.

Il voto dell’Assemblea Onu che condanna l’invasione russa

Russia-Ucraina, negoziati il 3 marzo

La seconda fase dei colloqui tra Russia e Ucraina si svolgerà domani mattina 3 marzo: è saltato l’incontro che avrebbe dovuto svolgersi oggi. I negoziati dovrebbero tenersi nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia, scrive l’Ansa. E si aggirano intorno a mille al giorno gli ingressi in Italia di ucraini in fuga dal loro paese invaso dai militari russi. Il flusso, in aumento, è iniziato negli ultimi giorni e finora, spiega l’Ansa, si contano circa 4mila arrivi, per la stragrande maggioranza donne e bambini. Gli ucraini entrano principalmente dal confine friulano. Poi si sistemano autonomamente presso familiari sparsi sul territorio nazionale (sono 240mila). Si stanno attivando per l’ospitalità anche famiglie di imprenditori italiani che hanno dipendenti ucraini. In caso di intensificazione del flusso scatterà il piano del Viminale che prevede l’attivazione a breve di 5mila posti nei Centri di accoglienza straordinari e 3mila nel sistema Sai di accoglienza e integrazione.

Persone ucraine disabili preparano bombe molotov a Černivci. Foto Twitter @Den_2042

Appello della Chiesa ortodossa russa

In Ucraina il Governo di Volodymyr Zelensky parla di circa 6mila soldati russi uccisi dalle forze armate ucraine e centinaia di prigionieri. Mentre sarebbero 2mila i civili ucraini uccisi dai russi in tutto il paese, sempre second Kiev. Una situazione che sta creando sempre più numerose prese di posizione contrarie alla guerra anche in Russia, dove già più di 6mila persone sono state arrestate per aver manifestato contro la guerra. Persino nell’apparentemente granitica Chiesa ortodossa si stanno aprendo crepe. In particolare fra la ‘base’ dei credenti e il Patriarcato di Mosca, guidato da Kirill. “Piangiamo il calvario a cui nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti“, dice un gruppo di 236 sacerdoti e diaconi ortodossi. Che definisce la guerra in Ucraina “fratricida“, e chiede un immediato cessate il fuoco.

Da sinistra, il patriarca di Mosca, Kirill, con Putin. Foto @visegrad24

LEGGI ANCHE: Il Covid e la guerra in Ucraina: “Possibile nuova fase epidemica”

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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