Nel corso dell’Udienza Generale del 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, Papa Francesco rivolge la sua supplica di pace per il popolo ucraino. Ringraziando tutti coloro che accolgono le persone in fuga dalla guerra, pensa anche a tutti gli anziani che soffrono e sono nel “sotto terra per difendersi“.
L‘Udienza Generale di mercoledì 2 marzo è quella che apre ufficialmente il tempo di Quaresima, che prende avvio proprio oggi con il Mercoledì delle Ceneri. In questa giornata particolare Papa Francesco affronta una catechesi incentrata sull’importanza del dialogo tra giovani e anziani; ma il Pontefice non dimentica di rivolgere il suo pensiero, ancora una volta, al popolo ucraino.
Nei saluti dopo la catechesi, Papa Francesco, ringrazia la Polonia che, per prima, ha aperto le frontiere ai tanti ucraini in fuga dalla loro terra a causa della guerra. Una supplica di pace e un pensiero rivolto a tutti coloro che sono costretti a restare per combattere e agli anziani, tra i più deboli, che si rifugiano sottoterra per poter scappare dai bombardamenti.
Il pensiero rivolto al popolo ucraino
In occasione dell’Udienza Generale del 2 marzo, che coincide con il Mercoledì delle Ceneri e dunque l’inizio del tempo di Quaresima, Papa Francesco chiede di iniziare questo periodo di preparazione alla Pasqua dedicando preghiera e digiuno per la pace in Ucraina. Il Pontefice torna incessantemente a rivolgere il suo pensiero a questo popolo afflitto dalla guerra e per loro rivolge una supplica accorata, affinché il conflitto possa arrestarsi. “Chi fa la guerra dimentica l’umanità” aveva detto il Santo Padre in occasione della preghiera dell’Angelus dello scorso 27 febbraio; ed oggi torna a parlare di umanità ringraziando tutti coloro che offrono sostegno e solidarietà all’Ucraina.
Papa Francesco ringrazia, in particolare, i polacchi: “Voi, per primi, avete sostenuto l’Ucraina, aprendo i vostri confini, i vostri cuori e le porte delle vostre case agli ucraini che scappano dalla guerra“; ma non dimentica tutti coloro che si stanno impegnando, anche negli altri Stati, ad offrire un supporto concreto al popolo in fuga. “La nostra preghiera e il digiuno saranno una supplica per la pace in Ucraina” aggiunge Papa Francesco; che, ricordando un frate francescano ucraino che si trova attualmente in Italia, invita ad accompagnare tutti coloro che soffrono anche attraverso la preghiera e la supplica di pace, come lo spirito cristiano insegna; “Accompagniamo tutto il popolo che sta soffrendo dei bombardamenti, i suoi genitori anziani e tanti anziani che sono nel sotto terra per difendersi. Portiamo nel cuore il ricordo di questo popolo“.
L’Udienza Generale nel dialogo tra giovani ed anziani
Dall’Aula Paolo VI Papa Francesco introduce la sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale odierna, spiegando come ogni novità nell’esperienza umana possa portare ad interrogarsi sul senso della vita; e qui che subentra l’importanza del bagaglio culturale e dunque della saggezza che può essere trasmessa dagli anziani. Il Santo Padre torna sul grande valore umano e culturale delle persone più mature; e chiede di tutelarle sempre. Il Pontefice a tal proposito spiega: “L’eccesso di velocità, che ormai ossessiona tutti i passaggi della nostra vita, rende ogni esperienza più superficiale e meno nutriente. I giovani sono vittime inconsapevoli di questa scissione fra il tempo dell’orologio che vuole essere bruciato, e i tempi della vita, che richiedono una giusta lievitazione. Una vita lunga permette di sperimentare questi tempi lunghi, e i danni della fretta“.
Papa Francesco esorta ad incentivare il dialogo tra generazioni, poiché se questo non avviene ogni età rischia di rimanere isolata. “I tempi lenti degli anziani“, come tiene a precisare il Santo Padre, non sono da considerare luoghi di inerzia; ma piuttosto spazi in cui si può attribuire senso alla vita, senza essere ossessionati dalla frenesia e dalla velocità che non permettono di assaporare gli attimi. Per Papa Francesco il dialogo tra generazioni è: “Un’esigenza umana“; un dialogo che diventa tanto più importante quando avviene tra bambini e nonni, in una società odierna che: “Scarta tanti bambini non voluti e scarta i vecchi isolandoli e nelle case di riposo o nei luoghi di ricovero“.
I rischi della ‘velocità’
“L’eccesso di velocità – rimarca Papa Francesco – ci mette in una centrifuga che ci spazza via come coriandoli. Si perde completamente lo sguardo d’insieme. Ciascuno si aggrappa al proprio pezzetto, che galleggia sui flussi della città-mercato, per la quale i ritmi lenti sono perdite e la velocità è denaro. L’eccesso di velocità polverizza la vita, non la rende più intensa“. Un pensiero duro e forte che Papa Francesco concretizza con l’esigenza di mostrare saggezza; la saggezza di “perdere tempo” e dedicarlo ai propri figli e ai propri nonni. Un atteggiamento che fortifica la famiglia e che rende più piena l’umanità.
I ritmi della vecchiaia, tiene ancora a precisare il Santo Padre, rappresentano una risorsa; quest’ultima, infatti, può permettere a ciascuno di cogliere il vero senso della vita scandito dal tempo. E proprio per questo il Papa conclude la sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale, lasciando un messaggio sotto forma di ‘riforma’; “La prepotenza del tempo dell’orologio dev’essere convertita alla bellezza dei ritmi della vita. Questa è la riforma che dobbiamo fare nei nostri cuori, nella famiglia e nella società“.
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