Nel corso della notte fra ieri e oggi 4 marzo le forze armate russe avrebbero colpito un edificio limitrofo a una grande centrale nucleare ucraina facendo temere che il complesso potesse esplodere. Non si sarebbero sprigionate fughe radioattive ma ci sarebbero stati feriti.
In mattinata una conferenza stampa del direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) dell’Onu, Rafael Mariano Grossi, dovrebbe chiarire al situazione attuale. Si tratta, riporta l’agenzia di stampa Ansa, della centrale a sei reattori di Enerhodar, nell’oblast (regione) di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale. Sarebbe la più grande d’Europa. I russi ne avrebbero ora preso il controllo. Le immagini che circolano sui social media mostrano i colpi che arrivano e un violento incendio che si sprigiona. Secondo le autorità dell’Ucraina non si sarebbero sviluppate fughe radioattive ma si è temuto il peggio.
IAEA Director General @RafaelMGrossi to hold press conference on the situation at #Ukraine’s #Zaporizhzhia Nuclear Power Plant at 10:30 CET today. https://t.co/NdF1pU9ntb
— IAEA – International Atomic Energy Agency (@iaeaorg) March 4, 2022
Il terrore di una nuova Chernobyl a Enerhodar
Ovvero che potesse ripetersi qualcosa di simile al disastro nucleare di Chernobyl, nel nord dell’Ucraina, vicino al confine con la Bielorussia, quando, nel 1986, un incidente al reattore determinò la più tristemente celebre catastrofe di una centrale. Giovedì scorso 24 febbraio, primo giorno di guerra, ci sono stati combattimenti attorno a Chernobyl. Nel cuore della notte fra ieri e oggi sono partiti appelli a cessare immediatamente i combattimenti attorno alla centrale di Zaporizhzhia. Dal governo ucraino all’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu (Aiea), dal presidente Usa Joe Biden, che ha parlato al telefono con il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, come ha fatto anche il premier britannico, Boris Johnson.
Due ore circa è durato il terrore, spiega l’Ansa. Poi il portavoce della centrale ha fatto sapere che alla fine i pompieri hanno potuto raggiungere l’impianto e spengere l’incendio. La sicurezza della centrale atomica “è stata ripristinata“, ha dichiarato un comandante militare locale ucraino. Poi la certificazione della stessa Aiea. Ossia che “le attrezzature essenziali“ della centrale colpita non “sono state compromesse dall’incendio” e che non ci sarebbero state fughe radioattive. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha puntato il dito contro Mosca. E ha accusato la Russia di usare come arma il “terrore nucleare“, deliberatamente colpendo, come nessuno aveva mai osato fare nella storia, una centrale atomica. Se fosse esplosa – ha rincarato la dose il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba – sarebbe stato “dieci volte peggio di Chernobyl“.
“Nave ammiraglia autoaffondata”
Poche ore più tardi, samani 4 marzo, il giornale The Kyiv Independent ha riportato in un tweet la notizia secondo cui “la Marina ucraina affonda la sua nave ammiraglia in modo che i russi non la prendano. La fregata Hetman Sahaidachny era in riparazione a Mykolaiv. Al comandante è stato ordinato di affondarla, secondo il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov.” Il quotidiano pubblica una fotografia che riproduciamo qui sotto.
Italia, Draghi condanna l’attacco
In Italia, stamani 4 marzo, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha condannato “l’attacco scellerato da parte della Russia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.” Un attacco, si legge in un tweet di Palazzo Chigi, “contro la sicurezza di tutti.” L’Unione Europea, dice ancora il premier, “deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei.”
Il Presidente Draghi condanna l’attacco scellerato della Russia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Un attacco contro la sicurezza di tutti. L’Ue continui a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) March 4, 2022
Ucraina, combattimenti sul fronte sud
Zaporizhzhia fa parte del fronte sud della guerra, sul quale i russi non avanzano speditamente perché starebbero incontrando un’accanita resistenza da parte delle forze armate e dei volontari ucraini. Sotto stretto assedio è la città di Mariupol, nella parte del Donbass ancora controllata dall’Ucraina. Notizie contraddittorie arrivano da Kherson, che i russi danno per conquistata da due giorni. Nelle ultime ore le forze russe avrebbero preso la torre della tv e sarebbero entrati nel municipio. Odessa, nella parte sud-occidentale, è sempre sotto la minaccia di uno sbarco imminente dei russi.
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