Con le notizie dal fronte russo-ucraino le notizie relative alla diffusione del Covid sono passate inevitabilmente in secondo piano. Ma ieri il governo francese ha annunciato la firma del provvedimento che decreta dal prossimo 14 marzo la sospensione dell’utilizzo del Green Pass. Finisce quindi l’era del certificato digitale legato allo status vaccinale o alla guarigione da Covid-19. E torna subito alle cronache sportive Novak Djokovic. Proprio l’attuale n.2 del tennis mondiale che per la sua determinazione nel dire no al vaccino obbligatorio, è stato espulso dall’Australia, costretto a rinunciato a giocare il major australiano in cui era campione in carica. Si è sottoposto ad un’incredibile detenzione e ad un processo contro il governo australiano, di cui capiremo tutte le conseguenze – se ve ne saranno altre – probabilmente il prossimo anno al suo rientro nel paese.
Oggi può guardare con maggiore speranza per la sua risalita alla testa del ranking spodestando stabilmente il nuovo n.1 Daniil Medvedev. E’ facile prevedere che sarà una lunga altalena tra i due fino all’estate. Ma il serbo potrà giocare a Monte Carlo, dove risiede, – al via il 10 aprile prossimo – prima, senza il problema della scadenza del suo Green Pass da guarito a dicembre. Poi, potrà difendere il titolo nel secondo slam di stagione, al Roland Garros. Potrà tornare sulla terra rossa e disputare interamente la stagione dove si sa che il russo non brilla – problemi di appoggi – ma ritroverà sulla sua strada non pochi ostacoli. Sia lo sfidante dello scorso anno nell’ultimo atto a Parigi e vincitore a Monaco, Stefanos Tsitispas, che la leggenda rafforzata, altro che Green Pass di Rafa Nadal.
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