Covid, calano i casi in Italia. L’origine del virus: “Fuga non voluta da un laboratorio”
Possibile che a Wuhan ci fosse la sperimentazione su un pipistrello dal quale, per cause accidentali, si sarebbe verificato il salto di specie sull'uomo
Nuovi casi Covid in discesa rispetto a ieri 6 marzo in Italia. L’ultimo bollettino del ministero della Salute e della Protezione civile registra 22mila positivi nelle ultime 24 ore, contro i 35mila di ieri.
Bisogna però tenere conto che si tratta di un dato non particolarmente significativo, visto il basso numero di tamponi che solitamente si effettuano nel weekend. Il report di oggi 7 marzo evidenzia un’inversione di tendenza degna di nota. Torna infatti il segno più però davanti ai ricoveri, che oggi fanno un balzo di +161 posti letto nei reparti di degenza ordinaria. Su anche le terapie intensive (+7). I morti segnalati sono 130 (ieri erano 105). Sotto i dettagli regione per regione. Complessivamente sono stati 188.274 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività è all’11,7%, in aumento rispetto al 10,5% di ieri. Sono invece 610 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 7 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 35. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.989, ovvero 161 in più rispetto a ieri.
Come è nato il Covid
Si rafforza intanto l’ipotesi che considera la fuga del Coronavirus da un laboratorio cinese come causa scatenante della pandemia di Covid che da oltre due anni ha invaso il mondo. “Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essersi verificato per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro“, afferma il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù. Secondo l’esperto “si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole. Non sarebbe la prima volta che un virus scappa per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza“.
Nuovi dati sull’origine del virus
In un’intervista al Corriere della Sera, Palù pone l’accento su “un dato suggestivo che occorrerà confermare con ulteriori verifiche di altri ricercatori“. Il ceppo prototipo di Wuhan, “quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, presentano una caratteristica affatto peculiare“. Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano. Assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale “è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia“.
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