Mario Draghi e Bruxelles con Ursula von der Leyen
Oggi 7 marzo il premier Mario Draghi ha incontrato a Bruxelles la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “L’Ue ha dato prova di straordinaria unità” ha detto Draghi. “Siamo uniti nel rispondere all’appello del presidente ucraino Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari”.
“Questa unità è la nostra principale forza ed è essenziale mantenerla” ha aggiunto Draghi. Il premier si è riferito ad aspetti come “l’accoglienza” degli ucraini e “la tutela energetica” di cittadini e imprese. “Dobbiamo fare in modo – ha dichiarato invece Ursula von der Leyen – che non ci siano scappatoie e che l’effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull’economia russa“. Ma considerata “l’evoluzione della situazione in Ucraina” e l’attacco “sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni“.
“Nei giorni scorsi – ha detto Draghi – il Comitato per la sicurezza finanziaria del Ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti”. E in particolare “di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti. La Banca d’Italia ha chiesto agli istituti di credito di comunicare le misure di congelamento applicate, e di fornire i dettagli sui soggetti coinvolti e sul valore e la natura dei beni. Dobbiamo agire tutti con la massima rapidità“. L’Italia è comunque al lavoro per ridurre prima possibile la sua dipendenza dal gas russo. “Sabato ho sentito al telefono l’emiro del Qatar, Al Thani, – ha detto ancora il premier Draghi – con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi. Voglio ringraziare il ministro Cingolani e il ministro Di Maio per il loro impegno su questo fronte“.
Nelle stesse ore in cui Draghi e Von der Leyen parlavano di nuove sanzioni da applicare, il Governo russo ha approvato oggi 7 marzo una lista di “paesi ostili“, per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca. Nella lista, spiega l’Ansa, c’è anche l’Italia, in quanto Paese europeo. Lo riferisce l’agenzia di stampa Tass. La black list comprende infatti, gli altri gli Usa, i Paesi Ue, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera. Oltre ovviamente alla stessa Ucraina. Secondo il decreto del Cremlino, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.
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