Anche la L’Oreal si è unita alla vasta schiera di brand che hanno deciso di chiudere le loro attività in Russia. La notizia arriva in una giornata già ricca di durissime sanzioni per il Paese guidato da Putin.

Il colosso della cosmetica ha reso nota la propria decisione in un comunicato ufficiale che richiama anche alla solidarietà comune nei confronti del popolo ucraino.

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Il colosso francese della cosmetica, nella nota, ha scritto: “Condanniamo fermamente l’invasione russa e la guerra in Ucraina, che sta causando così tanta sofferenza al popolo ucraino“. Per questo motivo il brand ha deciso di chiudere i battenti – almeno momentaneamente – in tutti i negozi della catena presenti nel territorio russo. Anche i siti di e-commerce saranno out per tutti i cittadini del paese.

Ma L’Oreal non è il primo marchio a ritirare la propria attività dalla Russia in seguito all’inizio del conflitto in Ucraina. Poco tempo fa, infatti, altri grandi marchi avevano preso la stessa decisione. Tra queste la Estee Lauder, il gruppo, che comprende marchi come Michael Kors, DKNY, Clinique e Bobbi Brown, Toyota, Honda e Rolex. In Italia, invece, sono state Ferrari e Lamborghini che hanno interrotto la loro produzione in Russia. La Ferrari ha anche contribuito con una donazione al popolo ucraino di 1 milione di euro. Nel settore del Food, infine, sono molti i colossi che hanno già chiuso i battenti dei propri negozi e hanno tagliato le forniture: Coca Cola, McDonald’s e Starbucks.

Si inaspriscono le sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina

Il nostro Ministero dello Sviluppo economico sta ancora valutando la possibilità di introdurre dazi all’export di alcune materie prime, di norma destinate all’esportazione, ma che servono alla industria italiana. Al centro del dibattito materie come rame, nichel, rottami di ferro, argilla, e prodotti per l’agricoltura.

L’Europa, invece, nella giornata di oggi ha deciso di inasprire ulteriormente le sanzioni previste contro la Russia. Nello specifico, l’Unione Europea ha deciso di applicare sanzioni a più oligarchi e funzionari russi. Si parla di altre 160 persone. L’UE, inoltre, ha deciso di rafforzare i controlli sui trasferimenti delle criptovalute. Non per ultimo, ha anche scelto di colpire il settore marittimo, toccando l’esportazione di tecnologia di navigazione marittima in Russia. La scelta ha causato anche l’uscita di tre banche bielorusse dal sistema SWIFT.

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