La guerra della Russia fa arrivare in Ucraina anche i capi delle chiese cristiane. L’Elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Kraiewsky, è a Leopoli. Il metropolita delle chiese ortodosse d’Europa invia una lettera di protesta al Patriarca di Mosca, Kirill, vicino a Putin. 

Secondo quanto riporta oggi 9 marzo sul suo account Twitter Paulina Guzik, giornalista del media cattolico ReligiaTVP, il cardinale Konrad Krajewski ha rilasciato dure dichiarazioni a Leopoli. “Ho inviato al Santo Padre delle foto dal confine. Queste sono scene dantesche. Il Vangelo dice di perdonare tutto, ma oggi sono, come diciamo a Łódź, incazzato, per l‘uomo che ha causato tanta sofferenza, mi sanguina il cuore“. Krajewski, polacco di Łódź, 58 anni, è l’Elemosiniere del Papa.

La missione di Krajewski in Ucraina

Papa Francesco ha affidato a Krajewski l’incarico di compiere una missione umanitaria in Polonia, al confine ucraino. L’Elemosiniere è stato a Przemysl, dove arrivano i rifugiati, e quindi si è recato ieri, 8 marzo, in Ucraina. Si trova in queste ore a Leopoli che è fra tra le maggiori città dell’Ucraina, nel nord ovest, a circa 70 chilometri dal confine con la Polonia. Con lui anche l’arcivescovo di Leopoli, Mieczysław Mokrzycki, e quello di Kiev, Sviatoslav Shevchuk. Secondo quest’ultimo, “Kiev è il principale obiettivo dei russi. La città è bloccata. Ci sono ore di ingorgo sull’unica strada di uscita. Preghiamo, ma continuano a bombardare, la gente sta morendo, dobbiamo chiudere il cielo sull’Ucraina!“. Il cardinale Krajewski ha fatto sapere che “L’aiuto del Santo Padre non è solo spirituale. Il Papa ha comprato benzina per i camion che trasportano aiuti umanitari. Le compagnie polacche forniscono camion, ma questi serbatoi devono essere riempiti, il che è un costo enorme. Stanno già andando a Kiev, Odessa, Zhytomyr“.

Il cardinale Krajewski (al centro) con i vescovi di Leopoli e Kiev. Foto Twitter @Guzik_Paulina

Chiesa Ortodossa in crisi

Sembra intanto entrare in una fase di forte tensione, se non di crisi, la Chiesa cristiana ortodossa. Con una lettera aperta, oggi 9 marzo, il Primate metropolita Jean de Doubna – Arcivescovo delle chiese ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale – ha di fatto contestato il Patriarca di Mosca, Kirill. La lettera è interamente riportata in francese sul sito Orthodoxie.com, dal giornalista Jivko Panev di France 2, ed è citata dal cronista italiano Iacopo Scaramuzzi su Twitter. “A nome di tutti i fedeli della nostra Arcidiocesi, mi rivolgo a lei per alzare la voce come Primate della Chiesa Ortodossa Russa contro questa guerra mostruosa e insensata.” ha scritto Jean de Doubna. “E perché intercediate presso le autorità della Federazione Russa affinché cessi al più presto questo conflitto assassino che fino a poco tempo fa sembrava impensabile tra due popoli e due nazioni unite da secoli di storia e dalla loro comune fede in Cristo.” 

“Interpretazione sbagliata del Vangelo

Ma l’Arcivescovo delle chiese ortodosse russe d’Occidente non si ferma qui. “Santità, nella sua ‘omelia’ per la domenica del perdono, pronunciata nella Cattedrale patriarcale di Cristo Salvatore il 6 marzo, lei sottintende di giustificare questa guerra di aggressione crudele e omicida come ‘un combattimento metafisico’, in nome del ‘diritto di stare dalla parte della luce, dalla parte della verità di Dio, di ciò che la luce di Cristo ci rivela, la sua parola, il suo Vangelo’…” . “Non posso sottoscrivere una tale lettura del Vangelo. Nulla può mai giustificare che i ‘buoni pastori’ che noi dobbiamo essere cessino di essere ‘artigiani di pace’ qualunque siano le circostanze. Santità, umilmente, con il cuore pesante, la prego di fare tutto il possibile per porre fine a questa terribile guerra che sta dividendo il mondo e seminando morte e distruzione.”

Da sinistra, il patriarca di Mosca, Kirill, con Putin. Foto @visegrad24

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