Benzina e gasolio, prezzi alle stelle. Si fermano i camionisti: “Ma non è uno sciopero”. Il Caso Alpi Aviation
Lunedì prossimo 14 marzo stop degli autotrasportatori che chiedono interventi al Governo
La guerra in Ucraina fa sentire i suoi effetti sulla vita degli italiani: aumentano i prezzi di benzina, gasolio e cibo. A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi.
La motivazione? È “per causa di forza maggiore“: l’esplosione dei costi del carburante, dalla benzina al gasolio. Ne dà notizia il sindacato autonomo Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione particolare. Ma di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. “La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito al Governo – anche per tutelare le imprese. E impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti. Ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire“.
Benzina e non solo, i prezzi aumentano
Le proteste nel comparto dei trasporti indette da alcune organizzazioni di categoria potrebbero portare nell’immediato ad una ulteriore grave impennata dei prezzi al dettaglio, non soltanto di benzina e gasolio. Lo denuncia il Codacons, commentando lo stop ai servizi di trasporto annunciato oggi da Trasportounito. “Il blocco dell’autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando a una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati” afferma il presidente Carlo Rienzi.
“L’85% della merce viaggia su gomma“
“Una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-benzina“. “In tale situazione, dal Governo arriva un immobilismo vergognoso, e non si capisce cosa attenda l’esecutivo per azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise”. Per Rienzi le casse dello Stato hanno già realizzato “enormi guadagni incamerati da novembre a oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa“.
Ischia, rincaro record per la benzina
Ed è rincaro record dei carburanti, e in particolare della benzina, sull’isola di Ischia. In particolare in un distributore del comune di Lacco Ameno il prezzo dei combustibili ha raggiunto livelli superiori a quelli in vigore nel resto d’Italia: il diesel costa infatti 2,608 euro per litro mentre la benzina 2,518 euro a litro. E se quelli della pompa di Lacco Ameno sono prezzi da primato, anche quelli degli altri distributori isolani sono ben superiori alle medie nazionali, attestandosi in questo periodo in generale sui 2,40-2,45 euro per litro sia per la benzina che per il gasolio.
Alpi Aviation, l’Italia blocca la vendita
E mentre il sindacato Trasportounito si appellava oggi al Governo, è giunta la decisione dell’esecutivo di annullare l’efficacia della vendita della società italiana Alpi Aviation alla Mars Information Technologies di Hong Kong. Un’azienda direttamente collegata al governo in Cina. La vicenda della pordenonese Alpi Aviation esplose lo scorso agosto. Un’indagine della Guardia di Finanza portò a 6 denunce, di 3 italiani (i vertici aziendali) e altrettanti cinesi. L’azienda produce droni. Le sue forniture finivano al Ministero della Difesa italiano.
La compravendita interessava dunque il delicato settore della Difesa nazionale. Il Governo Draghi ha preferito impedire che i droni per la Difesa dell’Italia finiscano ora in mano straniera. Tanto più nella fase senza precedenti della guerra in Ucraina.
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