Si apre da oggi 10 marzo la terza settimana della guerra scatenata in Ucraina dalla Russia. Ad Antalya, in Turchia, si svolgono i negoziati che vedono seduti faccia a faccia il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, e quello russo, Serghei Lavrov.
È la prima volta che si siedono al tavolo assieme esponenti dei due governi in conflitto. Kuleba e Lavrov si sono recati in Turchia sotto l’egida e la mediazione del premier turco, Recep Tayyip Erdogan. Per quanto riguarda i negoziati in Turchia – che è un paese della Nato – il presidente turco Erdogan ha fatto sapere che aggiornerà il suo omologo statunitense, Joe Biden. Dal canto suo Kiev si è detta pronta alla “soluzione diplomatica” e a discutere la richiesta russa di neutralità. Ma non cederà “un solo centimetro” di territorio. Mosca chiede invece che i colloqui tengano conto del fatto che “le repubbliche di Donetsk e Lugansk sono Stati sovrani e indipendenti” e devono essere riconosciute come tali.
L’incubo nucleare
E sempre in Turchia è in arrivo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu (Aiea). Rafael Grossi ha spiegato di essere stato invitato dal ministro degli Esteri turco: “Abbiamo bisogno di agire ora“. Discuterà “della questione urgente di garantire la sicurezza e la salvaguardia degli impianti nucleari in Ucraina“.
Ucraina, bimbi muoiono sotto le bombe
La notte fra ieri 9 e oggi 10 marzo ha fatto segnare ancora aspri combattimenti, morti e bombardamenti in Ucraina. Ancora vittime civili, bambini compresi. Nel raid aereo russo che ha devastato l’ospedale di Mariupol, con reparti di maternità e pediatria, ieri 9 marzo, sono morte almeno 3 persone, fra cui una bambina, riporta l’Ansa. Un nuovo bombardamento russo nelle prime ore del mattino di oggi 10 marzo ha colpito un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv, nel nord est del paese, causando 4 morti, di cui 2 bambini. Un attacco ha colpito il villaggio di Slobozhanske, nel sud est dell’Ucraina: ferita una bambina di 5 anni. Ma i soccorritori scavano tra le macerie per estrarre altri corpi.
Zelensky: “Crimini di guerra dei russi“
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky è tornato ad accusare la Russia di “crimine di guerra” per l’attacco all’ospedale di Mariupol. Parlando di “prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini“. Ieri, prima del raid aereo, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva dichiarato che “i nazionalisti ucraini hanno cacciato tutti i pazienti e il personale e hanno istituito punti di fuoco lì“. In questo modo, sostiene in un tweet il giornalista bielorusso Tadeusz Giczan, i russi non soltanto hanno deliberatamente colpito il nosocomio, ma hanno annunciato prima che lo avrebbero fatto.
Looks like the Russian strike on Mariupol maternity hospital was not only deliberate but also announced in advance by Zakharova. At today’s 12:30 briefing she said that “Ukrainian nationalists kicked out all the patients and staff and set up firing points there”. https://t.co/GtpUHNdlv6 pic.twitter.com/nkv4eNcT3k
— Tadeusz Giczan 🇺🇦 (@TadeuszGiczan) March 9, 2022
Nella notte raid russi anche nella regione di Sumy, confinante con la Russia, nel nord est: hanno provocato almeno altri 3 morti. Oggi è prevista l’apertura di altri tre corridoi umanitari, si vedrà se la tregua sarà effettiva.
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