Roman Abramovich e altri 6 oligarchi russi considerati vicini al presidente della Russia, Putin, hanno ricevuto in Gran Bretagna dure sanzioni a causa della guerra scatenata da Mosca in Ucraina. Dalla Turchia notizie negative sull’esito dei negoziati, oggi 10 marzo, fra i ministri degli Esteri ucraino, Kuleba, e russo, Lavrov. 

Abramovich, patron della squadra di calcio del Chelsea, che pure aveva partecipato ai primi negoziati fra Ucraina e Russia a Gomel, il 28 febbraio, su richiesta della stessa Ucraina, si è visto sequestrare tutti i beni. Non solo. Nessuno a Londra, persona o società, potrà più condurre affari col magnate né con gli altri 6 uomini-chiave del sistema di potere di Vladimir Putin, secondo Londra.

Il Chelsea in campo lo stesso

Il Governo britannico ha emanato una licenza speciale per consentire al Chelsea di continuare a giocare le partite nella Premier League, con l’obiettivo di “proteggere i suoi leali fan”. La scorsa settimana Abramovich aveva annunciato l’intenzione di vendere la squadra e destinare i proventi alle vittime della guerra in Ucraina, sia ucraine che russe. Una mossa dettata forse anche dal tentativo di sottrarsi alle sanzioni, che alla fine lo hanno colpito ugualmente. E proprio per via delle nuove sanzioni anche la vendita del club è al momento sospesa.

L’Ucraina: “Lavrov? Non è lui che conta

Il provvedimento inglese contro gli oligarchi russi arriva a poche ore dai negoziati in Turchia fra Russia e Ucraina. Abbiamo “affrontato la questione di un cessate il fuoco di 24 ore per risolvere la maggior parte delle questioni urgenti dal punto di vista umanitario” ha detto ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba al termine dell’incontro. “Non abbiamo fatto progressi su questo purtroppo, sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia“. Sull’apertura dei corridoi umanitari da e per Mariupol, Kuleba ha detto che “sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi. Sono pronto a incontrare nuovamente Lavrov se ci saranno prospettive concrete“, ha aggiunto.

Ucraina, l’ospedale di Mariupol semidistrutto da un bombardamento russo il 9 marzo

La Russia: “Chi dà armi a Kiev è responsabile

Dal canto suo il ministro degli esteri della Russia ha detto di avere avuto “la conferma che non abbiamo alternative“. “Coloro che riempiono l’Ucraina di armi devono capire che sono responsabili delle proprie azioni“, ha detto il ministro russo. “Non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato“, ha aggiunto Lavrov. “Questi contatti non possono esser usati per sostituire o svalutare i negoziati principali sul territorio bielorusso“, ha fatto sapere il ministro degli Esteri russo. “Non voglio credere che possa iniziare una guerra nucleare“, ha detto Lavrov.

L’ospedale di Mariupol bombardato

Non solo. In un tweet (vedi sotto) oggi 10 marzo l’Ambasciata russa in Italia ha denunciato come frutto di fake news l’eco enorme che nel nostro Paese e in tutto il mondo ha avuto il bombardamento dell’ospedale di Mariupol in Ucraina. I russi sostengono che l’ospedale era stato svuotato dei pazienti e reso un punto di concentramento di forze armate ucraine. I feriti e i morti? Comparse, sostengono i russi, portare lì ad arte.

Ucraina, Macron e Scholz chiamano Putin

In una telefonata fra Olaf Scholz, Emmaneul Macron e Vladimir Putin, “Germania e Francia hanno chiesto una tregua immediata” alla Russia. Lo sostengono fonti del Governo tedesco. “Scholz e Macron hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russia“. I tre leader hanno inoltre deciso di sentirsi di nuovo nei prossimi giorni. La guerra della Russia contro l’Ucraina prosegue senza sosta. Un attacco aereo si è avuto di nuovo a Mariupol, annuncia il municipio sul proprio profilo Telegram. “Le bombe hanno colpito le case. Colpito anche l’edificio dell’Università nel centro della città. Registrato anche un’attacco nell’area del Teatro Drammatico“. Le sirene antiaereo sono tornate a suonare a Kiev, ha annunciato il municipio sul suo canale Telegram, invitando i cittadini a nascondersi nei rifugi.

Il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko

LEGGI ANCHE: Da Eni a Carlsberg, aziende in fuga dalla Russia. Mosca rivuole i quadri prestati all’Italia