La Quaresima è il periodo dell’anno che segue il Carnevale e prepara all’arrivo della Pasqua; a queste settimane si legano tradizioni e usanze particolari diffuse nel mondo e nel nostro Paese. Oltre, infatti, alle pratiche religiose strettamente legate alla Chiesa Cattolica, esistono riti della tradizione popolare che si colorano, a volte, di aspetti superstiziosi e propiziatori. 

La Quaresima, strettamente legata alla Chiesa Cattolica e alle Chiese che celebrano l’anno liturgico, inizia con il Mercoledì delle Ceneri e termina con il Giovedì Santo (secondo il rito romano). Dura quaranta giorni ed è un periodo preparatorio alla Pasqua, caratterizzato da preghiera, digiuno e penitenza.

Quaresima indica proprio il ‘quarantesimo giorno‘ che precede la Pasqua e per la religione Cristiana si lega ai quaranta giorni che Gesù trascorse nel deserto dopo il Battesimo nel Giordano. A questa ricorrenza si legano tradizioni e usanze specifiche, molte delle quali di derivazione popolare, anche se in qualche modo connesse alla religione.

I riti religiosi

In termini religiosi la Quaresima è un periodo molto sentito dalla Chiesa; si tratta di una ricorrenza in cui la preghiera e la penitenza assumono un significato ancora più profondo. Il suo inizio è segnato dal Mercoledì delle Ceneri, giorno che segue al Martedì Grasso nel quale si celebra la fine del Carnevale. In occasione del primo giorno di Quaresima la Chiesa Cattolica celebra il rito della imposizione delle ceneri; ovvero il sacerdote impone sul capo dei fedeli della cenere ricavata dalle palme e rami di ulivo benedetti nel giorno della Domenica delle Palme dell’anno precedente. Il simbolo di questo rito indica un momento di penitenza pubblica e di un cammino di fede che culmina nella Pasqua; la cenere, simbolicamente, ricorda che il corpo è un involucro che tornerà polvere, solo lo spirito potrà rimanere immortale.

Preghiera e digiuno, come ha ricordato anche Papa Francesco in occasione dell’Udienza Generale celebrata nel Mercoledì delle Ceneri, sono alla base del tempo quaresimale. Benché si tratti di un digiuno anche in termini fisici, il suo significato è da rintracciare e traslare verso la penitenza; si tratta di un digiuno in termini di tentazioni a favore della cura dello spirto. Il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, in particolare, i Cristiani praticano il digiuno, concedendosi un solo pasto modesto al giorno (pane e acqua); per il resto della Quaresima, sia per il Mercoledì delle Ceneri che per tutti i venerdì quaresimali ci si astiene, invece, dal mangiare carne. Il ‘veto’ sulla carne risale all’Antico Testamento; si tratta di un modo simbolico per rinunciare ad un piacere. In antichità, infatti, la carne era considerata una prelibatezza, anche rispetto al pesce.

Dalla religione alla cultura popolare

La tradizione popolare lega alla Quaresima anche dei riti suggestivi e, per certi versi, superstiziosi e scaramantici. Un esempio su tutti è il rito della Vecchia della Quaresima o la Vedova del Carnevale; un fantoccio, costruito rigorosamente in maniera artigianale, appeso tra balconi e finestre. Passeggiando per Corso Umberto a Napoli (ma non solo), infatti, non sarà insolito trovarsi ‘sormontati’ da queste vecchiette sospese sulle teste dei passanti. La tradizione ha delle origini molto antiche e si lega ad un vero e proprio rituale, anche nella preparazione.

Locorotondo in provincia di Bari

La vecchia della Quaresima è una sorta di segnatempo pasquale e ‘appare’ dopo il Martedì Grasso. Questa tradizione, tipica soprattutto del Sud Italia e in particolare la Campania, è diffusa in molte zone della Spagna, soprattutto in Catalogna e a Mallorca. Secondo un’ipotesi acclarata questa tradizione potrebbe risalire all’epoca romana in cui una scultura veniva appesa agli alberi come dono votivo agli dei; le “Oscillum“, dal latino “osculum” e dalla radice “os” che sta per volto. La vecchia anziana simboleggia l’addio agli eccessi e all’abbondanza che hanno caratterizzato il Carnevale; proprio per questo è chiamata anche Vedova del Carnevale, poiché arriva dopo la ‘morte‘ di quest’ultimo.

La Vecchia della Quaresima

La ‘vedova‘ a lutto per la ‘morte’ del Carnevale esprime l’astinenza, il digiuno e la redenzione che preparano alla rinascita con la Pasqua. Simbolicamente, la Vecchia indica i quaranta giorni di digiuno di Gesù nel deserto; ma allo stesso tempo anche il ciclo naturale della terra che dall’Inverno passa alla stagione della rinascita, appunto: la Primavera. Questo fantoccio si realizza con caratteristiche ben precise: abiti logori, capelli bianchi e foulard in testa; ma a renderla caratteristica sono le sette piume che vengono attaccate all’estremità del suo abito.

Nel dialetto Locorotondese: “A Quarantene”

Fatte di gallina, pavone o oca, le sette piume simboleggiano le sette settimane di Quaresima; dopo averla posizionata all’esterno della propria abitazione, ogni settimana si procede a staccare una piuma, per lo scandire del tempo. In alcune zone d’Italia la Vecchia si indentifica simbolicamente con un tronco di quercia; in questo caso, la vecchia viene segata in due all’arrivo della Pasqua, oppure si accende un falò. Il ‘rogo’ si compie, in genere, venti giorni prima della Pasqua e simboleggia la redenzione; una sorta di antico rituale magico atto ad allontanare la tristezza dell’Inverno ed invocare la gioia della Primavera. Quindi, nonostante prendano dei contorni più pagani, anche queste tradizioni si legano in qualche modo alla religione e al significato della Pasqua: la rinascita.

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