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Covid, Figliuolo lascia: “Non sarò più Commissario all’emergenza”

Dal 31 marzo il generale nominato da Mario Draghi tornerà a tempo pieno al suo incarico di guida del Comando Operativo di Vertice Interforze

Nuova tappa nella lotta al Covid in Italia. Oggi 12 marzo il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato che a fine marzo, con la formale cessazione dello stato di emergenza sanitaria per la pandemia, non sarà più Commissario all’emergenza Coronavirus. 

Io il 31 comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze, ndr.) e mi voglio dedicare a quello” ha detto Figliuolo. “Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico“. A due settimane dalla fine dello stato di emergenza Covid il Commissario straordinario nominato dal governo Draghi è dunque pronto a lasciare. L’annuncio è giunto da lui stesso a Libri Come, in corso all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

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Figliuolo e l’Ucraina

Da una emergenza (quella del Covid) all’altra, Figliuolo ha poi parlato dell’Ucraina. “Al COVI – ha detto – c’è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l’evoluzione. Sin dall’inizio della crisi sfociata in una guerra di aggressione l’Italia ha monitorato la situazione e la Difesa ha incrementato le misure di sorveglianza e vigilanza. C’è un’interlocuzione continua con Lorenzo Guerini (ministro della Difesa, ndr) e Giuseppe Cavo Dragone (Capo di Stato Maggiore della Difesa, ndr) con cui seguiamo costantemente l’evolversi della situazione“.

Covid, la pandemia è non finita

Nel nostro Paese la situazione epidemiologica è migliorata ma non consente di abbassare la guardia. Che si potesse verificare una risalita dei casi Covidce lo aspettavamo. Dopo una curva molto alta, dopo un picco, c’è quasi sempre un ritorno” dei contagi. Lo ha dichiarato all’Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). “Certo, parliamo sempre di variante Omicron, con pochi disagi per chi è vaccinato. E oggi la pressione sul sistema sanitario non è altissima, però c’è sempre molta preoccupazione. Chiediamo cautela, non è finita la pandemia“.

Bassetti Matteo
Matteo Bassetti

Vaccino anti Covid, “spingere le terze dosi

Sempre all’Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha parlato del vaccino. “Ricordo che abbiamo oggi un 60% di italiani che ha fatto la terza dose” ha sottolineato Bassetti. “Contro un 90% che ha fatto la seconda. Quindi abbiamo ancora tantissimo da fare sulle terze dosi, perché abbiamo ancora moltissime persone di età a rischio che non hanno fatto il primo booster. Prima di pensare alla quarta dose, cerchiamo di spingere forte perché tutti facciano la terza“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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