In Europa la pandemia di Covid è lontana dall’essere finita. Sono 28.900 in Italia i nuovi contagi da Coronavirus, oggi 14 marzo, secondo il bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 129 morti.

Nelle ultime 24 ore sono stati 204.877 i tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 14,1%. I ricoverati con sintomi sono 8.468, 228 in più da ieri, mentre le terapie intensive occupate sono 518, due in più da ieri. Sono 1.003.239 le persone attualmente positive nel nostro Paese, mentre i guariti toccano la soglia dei 12.242.669. Nelle ultime 24 ore in Italia, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 è stabile al 5%, mentre esattamente un anno fa vedeva un trend giornaliero in crescita arrivando a quota 33%.

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Ferma, invece, al 13%, l’occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica. Un anno fa di questi tempi continuava ancora a salire ed era quasi il triplo, toccando il 37%. Lo indicano i dati del monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati al 13 marzo 2022, confrontati con quelli del 13 marzo 2021.

Covid, la spinta di Omicron

In tutta Europa probabilmente la variante Omicron del Covid e le sue mutazioni stanno spingendo un nuovo aumento dei casi. Non è escluso che anche la guerra in Ucraina, che sta provocando l’esodo di quasi 3 milioni di persone verso l’Europa centrale e occidentale, possa influire sull’aggravio della pandemia.

Tuttavia, fortunatamente, sebbene in alcune situazioni si segnalino leggeri aumenti dei ricoveri ospedalieri, per ora nessun Paese è in allerta. Nel Regno Unito la risalita è iniziata già a fine febbraio e oggi si registrano circa 65 mila nuovi casi al giorno. Da inizio marzo i casi stanno risalendo anche in Danimarca e Francia, così come in Germania. Nella ‘locomotiva d’Europa’ si contano 300mila casi al giorno, riporta il Corriere della Sera.

Italia, importanti i prossimi 10 giorni

Anche l’Italia, che terminerà lo stato di emergenza il 31 marzo, sta seguendo l’andamento europeo. I contagi di Coronavirus e la crescita del Covid, la patologia che ne deriva, sono in crescita. Bisognerà comunque attendere ancora una decina di giorni per capire se anche ricoveri e terapie intensive aumenteranno. Una nuova tappa è intanto quella che si è palesata il 12 marzo, sabato scorso. Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato che a fine marzo, con la formale cessazione dello stato di emergenza sanitaria per la pandemia, non sarà più Commissario all’emergenza Coronavirus. Difficile, tuttavia, immaginare che la struttura commissariale termini il suo compito, proprio perché la pandemia sta tornando a crescere anche nel nostro Paese. E non si esclude il ricorso alla quarta dose del vaccino, almeno per le categorie fragili.

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