Sophie di Wessex, nuora della regina Elisabetta, è arrivata lunedì a New York dove si trova attualmente. La moglie del principe Edoardo si è recata dall’altra parte dell’Oceano per una visita da solista di quattro giorni.

Mentre i membri della famiglia – tra cui il principe Carlo Camilla, Kate Middleton e il principe William – stavano celebrando il Commonwealth Day a Londra, Sophie ha celebrato l’occasione visitando il Queen Elizabeth II Garden a Lower Manhattan. Per l’occasione ha anche piantato un cespuglio di rosmarino. Ma il discorso più importante fatto finora ha riguardato la situazione delle donne afgane.

La contessa di Wessex, infatti, si è dedicata ad impegni di diverso genere. Dapprima ha incontrato i consoli generali di tutto il Commonwealth con sede a New York. In seguito ha anche partecipato a un ricevimento del Commonwealth Day. Ma ha tenuto da parte il discorso più importante per parlare alle Nazioni Unite. Sophie di Wessex è, inoltre, ambasciatrice globale per l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità e trascorrerà del tempo con i leader internazionali della salute degli occhi di UN Women, UNICEF e dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Sophie di Wessex posa l’accento sulla situazione delle donne afgane

Parlando alle Nazioni Unite a New York, Sophie di Wessex ha affermato che la vita delle donne e delle ragazze in Afghanistan è regredita da quando i talebani hanno conquistato Kabul l’anno scorso. Ha anche affermato che la “devastante” invasione russa dell’Ucraina potrebbe distrarre l’attenzione del mondo dalla difficile situazione delle donne afgane.

Nel suo discorso ha affermato: “È così difficile immaginare quanto sia cambiato per così tanti in così poco tempo. Dove una volta c’era speranza, con le donne che giocavano un ruolo centrale nella società, ora c’è fame, indigenza e violenza. E ora la nostra attenzione rischia di essere distratta dall’Afghanistan, con la devastante invasione dell’Ucraina da parte del suo vicino russo“.

Nel lungo discorso, la moglie del principe Edoardo ha ribadito l’importanza di un’azione: “Mentre la nostra attenzione si è naturalmente concentrata su questi eventi, la crisi in Afghanistan non è scomparsa e gli effetti peggiorano ogni giorno“. Descrivendo la sua recente conversazione con un traduttore afgano che ha lasciato la sua patria nel 2014, la contessa di Wessex ha detto di essere stata profondamente turbata nel sentire i racconti dei parenti che vivono ancora lì. Ha anche aggiunto che le donne in Afghanistan sono “prigioniere virtuali nelle loro stesse case” sotto il governo talebano: “La vita è regredita, eppure i talebani vorrebbero farci credere che stanno permettendo ai cittadini di svolgere le loro normali attività“.

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